PALERMO – È stato trovato morto il collaboratore di giustizia Armando Palmeri, vicino al torrente Finocchio, sulla strada che conduce al Baglio della Luna tra Partinico e Alcamo, in provincia Palermo. Era l’ex autista del boss Vincenzo Milazzo e ancora non è chiaro se la morte sia avvenuta naturalmente o sia stata causata. Sul caso stanno indagando i carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo. L’uomo è deceduto a 62 anni, ha testimoniato al processo ‘Ndrangheta stragista che si è tenuto a Reggio Calabria e in quello sui mandati delle stragi di Falcone e Borsellino, processo in cui è stato condannato Matteo Messina Denaro. Palmeri – tra le tanti dichiarazioni – parlò di tre incontri, tenutesi nel ’92, tra gli uomini dei Servizi segreti e il capomafia Vincenzo Milazzo.
Le dichiarazioni di Armando Palmeri
Armando Palmeri, uomo di fiducia ed ex autista del capomafia Vincenzo Milazzo ed ex amministratore della mega raffineria scoperta dal giudice Carlo Palermo nel 1985. Durante le sue dichiarazioni ha raccontato che Milazzo voleva svincolarsi da Riina e Provenzano.
Milazzo e Riina si incontrarono nella casa del Capo dei capi a Mazara del Vallo per “discutere“. Quando Riina venne arrestato, Milazzo festeggiò con i suoi uomini, a quel punto Riina decise di ucciderlo insieme alla fidanzata, a questo omicidio pare partecipò anche il boss Matteo Messina Denaro.
Condanna Matteo Messina Denaro
Il boss Matteo Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo – in primo grado – come mandante per delle stragi del 1992 di Capaci e via D‘Amelio costate la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e agli agenti di scorta. Il boss, negli ultimi processi, non ha presenziato in aula. Durante l’udienza la sedia dell’Imputato è sempre rimasta vuota.
Chi sono i complici del boss Matteo Messina Denaro arrestati
In foto Armando Palmeri