PALERMO – Era stata soprannominata la “fotografa della mafia” Letizia Battaglia, fotografa, fotoreporter e politica siciliana scomparsa ieri, mercoledì 13 aprile, all’età di 87 anni.
Un titolo che le era stato attribuito per aver raccontato, attraverso i suoi scatti, gli anni più violenti e brutali della guerra di mafia in Sicilia.
Il delitto Mattarella
Iconica, tra le sue foto, quella dell’assassinio del presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella, avvenuto a Palermo la mattina del 6 gennaio 1980.
Letizia si trova proprio lì, in viale Libertà, a ritrarre con mano ferma l’attimo in cui Sergio Mattarella, attuale presidente della Repubblica Italiana, tiene in braccio il fratello per soccorrerlo, senza riuscirvi.
“La morte? Non la considero”
Ma proprio lei, che per tanti anni aveva documentato le uccisioni più tragiche e i drammi di una società in progressiva decadenza, ha sempre dichiarato di non avere “paura” della morte.
“La morte? Non la considero, non la penso. Non ho mai avuto un rapporto con la morte, non ce l’ho. Se arriva, arriva. Arrivederci“, aveva detto Letizia Battaglia in un’intervista del 5 aprile 2021 realizzata dal giornalista Gigi Marzullo durante il suo programma “Sottovoce” di Raiuno (clicca qui per vederla).
“Io ci ho provato con le figlie, con i nipoti e i pronipoti” a sopraffare la morte. “Già continuano loro, per cui sono parte di me. Poi le mie foto rimarranno. Io spero che saranno una testimonianza degna della storia. Per cui i non morirò, ecco.”
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