PALERMO – Il sistema edilizio in Sicilia è giunto, in questo 2017, ai minimi storici. Lo confermano i dati del primo quadrimestre, soprattutto dopo la riforma del Codice degli appalti, che parlano di un passivo del 17 % di opere pubbliche rispetto a un anno fa.
Il settore non si trova in buone acque già da una decina d’anni e le ditte di appalto non riescono a fornire adeguati finanziamenti alle imprese edili. Le provincie che soffrono più di tutte questa crisi in Sicilia sono quelle di Enna e Siracusa. Nella prima in quattro mesi non è stata bandita nemmeno una gara d’appalto, mentre nel capoluogo aretuseo si è registrato un utile di poco più di un milione di euro.
Palermo invece sta meglio di tutte, in quanto è stata avanzata la proposta di una gara per la rete fognaria di via Messina Marine di 11 milioni e mezzo di euro e un’altra da 8 milioni e mezzo per la manutenzione di Palazzo Delle Aquile.
Per ovviare a questa sconfortante situazione la Consulta costruzioni Sicilia ha chiesto un incontro con il nuovo assessore alle Infrastrutture Luigi Bosco, soprattutto per capire da dove si deve partire.