Palermo in zona rossa, la protesta silenziosa del settore Benessere: “La nostra voce non può continuare a rimanere inascoltata”

Palermo in zona rossa, la protesta silenziosa del settore Benessere: “La nostra voce non può continuare a rimanere inascoltata”

PALERMO – Dopo la dichiarazione della zona rossa a Palermo, barbieri ed estetiste sono stati costretti, assieme ai lavoratori di altre categorie, a sospendere temporaneamente la propria attività nel rispetto delle norme anti-Covid previste dal Decreto di aprile.

Nel capoluogo regionale, però, ci sono lavoratori e lavoratrici che non si rassegnano e che, con il supporto di Confartigianato Sicilia, portano avanti una protesta “silenziosa” e non violenta per far sentire la propria voce.

Nei giorni scorsi, inoltre, Confartigianato e altre associazioni degli artigiani hanno avviato in tutta Italia una petizione per riaprire acconciatori ed estetisti anche in zona rossa “per combattere l’illegalità e fermare il contagio.

“Sembra che nessuna voce al momento venga ascoltata e quindi al settore Benessere non resta che abbassare la testa e rispettare i provvedimenti. Ma gli acconciatori non ci stanno e oggi, alcuni di loro, si sono resi protagonisti di una protesta silenziosa e nel rispetto dei distanziamenti anti-Covid, per dire no alle chiusure”, si legge in un comunicato di Confartigianato.

Tra i presenti anche Gino Sanfilippo, presidente della categoria acconciatori di Confartigianato Imprese Palermo, che ha dichiarato: “Dallo scorso anno i nostri saloni hanno investito e non poco, per rispettare tutti i protocolli di sicurezza e per potere riaprire e proseguire l’attività nel pieno rispetto delle norme, della clientela e degli operatori stessi. Per fare tutto questo hanno sostenuto delle spese che, se non supportate da entrate, porteranno davvero alla rovina per tutto il settore. La nostra voce non può continuare a rimanere inascoltata. Abbiamo bisogno di lavorare. Non si può pensare che i contagi avvengano in seno a determinate attività produttive, che invece lavorano in condizioni massime di sicurezza.

E non ci sono solo estetisti e parrucchieri: “Dietro alla chiusura del settore benessere, c’è un intero comparto in sofferenza e tutto l’indotto che ruota attorno ai saloni. Si ferma tutto, dagli acconciatori alle estetiste, dai rappresentanti ai fornitori di prodotti legati alla cura del capello e alla persona”.

Sulla questione vaccini, il presidente di Confartigianato Palermo Giuseppe Pezzati ha affermato: “Abbiamo sollecitato più volte la necessità di vaccinare gli operatori del settore benessere. Riteniamo più costruttivo pensare a una soluzione a monte per arginare il rischio dei contagi, piuttosto che mettere in ginocchio le nostre attività produttive. Acconciatori ed estetiste lavorano a stretto contatto con la clientela e riteniamo necessario offrire loro una corsia preferenziale tra le fasce della popolazione da vaccinare”.

“Non capiamo inoltre il motivo per il quale un settore che ha applicato con la massima diligenza le linee guida dettate dalle autorità sanitarie e dal Governo, intensificando le già rigide misure previste dal settore sul piano igienico-sanitario, debba oggi restare chiuso. La nostra federazione nazionale, in questi giorni, ha firmato con il Governo e le parti sociali l’accordo per la revisione del Protocollo sulle misure di contrasto e contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro e il Protocollo nazionale per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro. Questi strumenti devono potere consentire alle nostre attività di lavorare e produrre, piuttosto che chiudere e fallire”.

Fonte immagine: Facebook – Confartigianato Imprese Palermo