Legislazione su uso personale e terapeutico in Italia

Legislazione su uso personale e terapeutico in Italia

I possibili utilizzi terapeutici della Cannabis interessano un pubblico sempre più vasto, insoddisfatto dei risultati ottenuti con i farmaci tradizionali nella cura delle proprie patologie.

Ma la domanda che lascia nell’incertezza tante persone è sempre la stessa: sarà legale? Rischio qualcosa se utilizzo la canapa per curarmi? Posso acquistare le varietà di semi di marijuana adatte a produrre da me ciò che serve per alleviare i sintomi che mi affliggono?

E non basta cercare rassicurazioni con la formula magica dell’”uso personale”. Chi ci dice che quest’ultimo sia consentito senza rischiare denunce penali?

Risolveremo i vostri dubbi in questo articolo dove vi spiegheremo tutti i particolari della legislazione italiana su uso personale e a fini terapeutici.

Cannabis terapeutica: tutta la verità

Per il suo alto contenuto in cannabinoidi, principalmente il THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo), la Cannabis produce sul nostro corpo tutta una serie di effetti che è possibile sfruttare anche a fini terapeutici.

Il principale effetto, ricercato nell’uso ricreativo, è rilassante, ma agisce anche a livello di umore, memoria, appetito e controllo del senso di nausea.

Per quanto riguarda l’utilizzo a fini medici, al momento la ricerca scientifica si trova ancora agli albori, ma la Cannabis sta iniziando a muovere i primi passi per il trattamento di determinate condizioni patologiche quali:

  • il dolore cronico;
  • gli spasmi muscolari;
  • l’inappetenza;
  • la nausea;
  • l’ipertensione;
  • l’asma.

È bene chiarire che il suo utilizzo a fini terapeutici è completamente legale, ma va portato avanti secondo certe regole. È strettamente necessaria la prescrizione medica e va assunta solo in forma medicale. Non è consentita, dunque, l’assunzione attraverso “spinelli”, in quanto considerati inidonei allo scopo.

Il motivo è che, per conseguire i desiderati effetti farmacologici senza mettere inutilmente a rischio la salute del paziente, la Cannabis dev’essere preparata dosando attentamente i suoi principi attivi.

Inoltre la coltivazione delle piante va effettuata seguendo i migliori standard qualitativi, senza utilizzo di pesticidi o altre sostanze che risulterebbero dannose al momento dell’assunzione.

In questo momento la produzione di farmaci a base di Cannabis è quasi totalmente nelle mani dell’azienda olandese Bedrocan, la prima in Europa a investire grossi capitali nel settore.

In Italia il comparto farmaceutico della canapa non ha ancora avuto modo di svilupparsi adeguatamente. Ma le premesse per un futuro interessante sono state poste nel 2014 quando il Governo ha dato autorizzazione allo stabilimento farmaceutico militare di Firenze di avviare la produzione di Cannabis terapeutica.

Cannabis per uso personale: la posizione delle leggi italiane

Fin dagli anni ’70 la legge italiana distingue tra possesso di droga per uso personale e per fini di spaccio.

Nel primo caso si rischiano al massimo sanzioni amministrative mentre lo spaccio è considerato un illecito penale.

Non è però sempre facile distinguere tra le due fattispecie.

A partire dalla promulgazione della legge Fini-Giovanardi del 2006, poi sostituita dal decreto Lorenzin, la Giustizia è chiamata a giudicare caso per caso tenendo in considerazione delle apposite tabelle ministeriali. In esse è stabilita con precisione la quantità massima di sostanze stupefacenti che un privato possa detenere per rientrare nell’uso personale. Il superamento di queste quantità configura il reato di spaccio.

Tuttavia la quantità di sostanze detenuta non è l’unico fattore in causa. Va verificato altresì che non ci siano indizi da cui si possa dedurre che la sostanza in questione sia detenuta per essere ceduta a terzi. Questi possono essere la presenza di considerevoli quantità di denaro contante non giustificabile, il possesso di tipici strumenti dello spaccio come le bilance di precisione, o il preconfezionamento in singole dosi del prodotto.

In questi casi, anche quando la quantità totale rientri nel limite di legge, la Giustizia ha il potere di avviare procedimenti penali.

Un caso particolarmente delicato è rappresentato dal consumo di gruppo.

Cosa avviene quando una singola persona acquista della droga per poi condividerla con gli amici?

Qui la giurisprudenza ha mostrato due diverse linee di condotta diametralmente opposte. In alcuni casi, la maggioranza, prendendo alla lettera la normativa che considera come reato anche la cessione gratuita di stupefacenti, si è propeso ad agire penalmente contro gli interessati. In altri si è deciso di chiudere un occhio.

Posta l’incertezza delle conseguenze, quando ci si trova in una situazione simile la cosa migliore da fare è l’ammissione da parte dell’interessato di star consumando stupefacenti individualmente, seppur durante un momento di socializzazione.

Un altro punto di interesse è: cosa avviene di concreto quando si viene fermati in possesso di stupefacenti?

Innanzitutto il prodotto detenuto viene sequestrato. Poi le forze dell’ordine dovranno valutare se si tratti o meno di spaccio, prestando attenzione ai particolari di cui abbiamo parlato poc’anzi.

In caso venga dimostrato che il possesso sia giustificato dal mero uso personale, si può star certi di non rischiare alcuna conseguenza penale. Il fatto sarà giudicato come illecito amministrativo e, talvolta, accompagnato da ulteriori sanzioni quali ritiro e/o sospensione dei documenti e, se si è stati fermati alla guida di un veicolo, fermo amministrativo di quest’ultimo.

Il passo successivo sarà un colloquio con il prefetto locale che dovrà decidere come agire nei confronti dell’interessato, sempre limitandosi al massimo a sanzioni di tipo amministrativo.

È poi prassi essere convocati presso il Ser. D. per discutere la possibilità di un percorso di riabilitazione. Non è obbligatorio rispondere positivamente, ma completando il percorso si ottiene la cancellazione di tutte le sanzioni amministrative legate al proprio caso.

Ecco spiegati tutti i particolari sulla legislazione rispetto all’uso personale e a scopo terapeutico.

Ti abbiamo aiutato a orientarti nel ginepraio della legge italiana sugli stupefacenti e hai scoperto cosa sia consentito e cosa no.

Non tutto è proibito, come puoi verificare tu stesso dalla presenza di tante aziende italiane specializzate nella vendita di prodotti legati al mondo della Cannabis come Sensoryseeds.