Allerta “Quishing”, il furto di dati tramite il Qr Code: come difendersi

Allerta “Quishing”, il furto di dati tramite il Qr Code: come difendersi

MONDO – L’ultima allerta in ordine di tempo contro le truffe segnalata dalla Polizia postale sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS Online – Italia” con un post riguarda una nuova truffa ai danni dei clienti, il “Quishing”, ossia il furto di dati tramite QR CODE.

Allerta “Quishing”: cos’è

La parola “quishing” nasce dalla fusione di phishing e QR Code.

La Polizia postale e delle Comunicazioni fa sapere che si tratta di una variante del più famoso phishing, una truffa che si avvale del QR Code, un codice a barre che consente di accedere rapidamente a un contenuto multimediale senza la necessità di digitare l’indirizzo web della risorsa richiesta.

Chiunque può creare un QR code utilizzando i numerosi siti disponibili online. Inoltre il formato immagine utilizzato dal codice impedisce agli antivirus di rilevare le potenziali minacce contenute al suo interno.

Inquadrare il QR Code con la fotocamera del proprio smartphone, per accedere all’audioguida di un museo, per visualizzare il menu di un ristorante, per pagare un parcheggio, può condurre l’utente su un falso sito, creato ad hoc dai cybercriminali per carpire i suoi dati personali e bancari.

Cosa fare per non cadere nella truffa

Per evitare di cadere nella truffa del quishing è importante utilizzare le stesse buone prassi di cybersicurezza che adottiamo per il phishing e lo smishing: verificare l’indirizzo del sito che si apre dopo aver scansionato il codice, diffidando di URL abbreviati o differenti dal dominio ufficiale.

Si ricorda che spesso il QR Code viene inviato proprio per mail. Non è un caso, in effetti, se le grandi organizzazioni spesso si dotano di firewall per la posta elettronica come Secure Email Gateway.

Per tutti comunque vale sempre la raccomandazione di usare il buon senso: mai inserire i propri dati personali all’interno di siti web dei quali non si è sicuri al 100%, ricordando che i QR Code generati da applicazioni sicure (e che svolgono una specifica funzionalità) non portano solitamente a siti in cui vengono richieste credenziali di accesso o di pagamento.