UCRAINA – Non si sarebbe concretizzato l’arretramento delle forze armate russe al confine con l’Ucraina, così come la volontà, da parte di Mosca, di evitare l’offensiva nei confronti del Paese ex sovietico.
A ribadirlo, nella giornata di oggi, è il presidente del Consiglio Mario Draghi, al termine del Consiglio Europeo informale sulla crisi ucraina, a Bruxelles.
“Sostanzialmente la situazione è quella di qualche giorno fa. Questi episodi che sembravano annunciare una de-escalation non sembrano essere presi seriamente, dobbiamo rimanere pronti a ogni eventualità“, ha affermato il premier italiano.
“La strategia deve essere fatta di due elementi, il primo consiste nel riaffermare la nostra unità. È forse il fattore che più ha colpito la Russia“, prosegue Draghi. “Inizialmente ci si poteva aspettare che avremmo preso posizioni diverse“.
“Invece, nel corso di tutti questi mesi, siamo diventati sempre più uniti. Occorre mantenere la nostra strategia di deterrenza ferma, in questo momento. Essere fermi, non mostrare debolezze“.
“Il terzo punto – prosegue Mario Draghi – è che occorre dire chiaramente, fin dall’inizio, che non possiamo rinunciare a quelli che sono i principi fondanti dell’Alleanza atlantica. Insieme a tutto ciò, occorre mantenere il dialogo il più possibile aperto“.
Conferme sulle intenzioni bellicose di Mosca arrivano anche dall’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield: “La Russia procede verso un’invasione imminente“, ha affermato.
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