MONDO – Ci ha lasciato a 68 anni Akira Toriyama, la mente inventrice del leggendario manga di Dragon Ball.
Il genio del fumetto giapponese è deceduto a causa di un ematoma subdurale lo scorso primo marzo, ma la notizia è stata diffusa solo oggi sui social dalla casa editrice e il suo studio di produzione.
Il mito delle sette sfere
Goku, Vegeta, il drago Shenron con le sue sette sfere e tanti tantissimi pomeriggi a guardarli davanti la tv per poi provare ad imitarli tentando in tutti i modi di trasformarci come gli eroi del cartone. E mentre provavamo a diventare “Super Saiyan” forse non ci siamo accorti che gli anni sono passati, quei pomeriggi dopo scuola sono scomparsi e ciò che resta sono solo quei personaggi che ci riportano indietro col tempo.
La verità è che Dragon Ball, per chi quei pomeriggi li passava davanti la tv, non è e non sarà mai solo un cartone ma un simbolo d’infanzia, un ricordo indelebile che ha fatto venire i brividi ad un’intera generazione.
Lanciato nel 1984, il manga ha invaso e conquistato tutto il mondo e generando una serie di filmati animati, colonne sonore, videogiochi e altri contenuti collegati al merchandising. I suoi volumi hanno venduto più di 260 milioni di copie in tutto il mondo, rendendolo uno dei simboli cult di questo secolo.
Le opere incompiute
Con una nota firmata dal Bird Studio, creato dallo stesso autore a Nagoya, è stato annunciato il decesso del “mangaka” per eccellenza, parlando addirittura di opere incomplete:
“È nostro profondo rammarico perché con il suo solito grande entusiasmo, aveva ancora diverse opere nel bel mezzo della creazione. E tanti altri traguardi da raggiungere. Tuttavia ha lasciato a questo mondo molti titoli manga e opere d’arte. Grazie al sostegno di tante persone in tutto il mondo, ha potuto continuare la sua attività creativa per oltre 45 anni. Ci auguriamo che il mondo delle creazioni di Akira Toriyama continui ad essere amato da tutti per il tempo a venire”.
