MESSINA – Vincere per consacrarsi: ecco l’incipit con cui Messina e Matera sono scese in campo stasera al “San Filippo – Franco Scoglio”. Il rettangolo di gioco, però, decreta un pareggio a reti bianche che muove di poco la classifica di entrambe le squadre.
Il tecnico giallorosso Lucarelli si affida a Grifoni e Maccarrone in difesa, spazio ad Akrapovic. Riposa Madonia, al suo posto Ferri che compone il tridente con Pozzebon e Milinkovic. Per Auteri invece confermato il super tridente d’attacco Strambelli-Negro-Sartore con Iannini in cabina di regia.
Il Matera parte con lo sprint giusto e conquista tre calci d’angolo in dieci minuti ma ad avere la prima occasione per sbloccare il risultato è il Messina con Foresta al 27′ che sfrutta una splendida ripartenza in contropiede, impegnando e non poco Alastra. È l’unica palla gol del primo tempo per merito della squadra di Lucarelli che ha fatto i compiti per casa e blocca i lucani che non trovano spazio né, tantomeno, la possibilità di colpire con i propri attaccanti. Si va al riposo con uno 0-0 che sta più stretto al Messina.
La ripresa si apre con un brutto errore di Pozzebon al 52′ che poteva portare in vantaggio i suoi. Poi il timido tentativo del Matera con Sartore, ripreso a muso duro da Grifone dopo un contatto in area di rigore. Auteri a quel punto della gara prova a mischiare le carte e inserisce Carretta e Louzada al posto di Strambelli e Negro, sostituzioni che non portano frutti. Anche i peloritani effettuano due sostituzioni: Madonia e Capua rilevano Ferri e Akrapovic ma la musica della partita non cambia. Poche occasioni, gli spazi sono serrati: gli ospiti hanno una buona chance con Armellino a quindici alla fine con Berardi costretto a deviare in corner. Regna la stanchezza soprattutto dalla parte degli uomini di Lucarelli, alcuni provati dopo l’impegno in Coppa contro il Catania, e la partita si chiude senza reti: 0-0. Messina che prosegue il suo cammino positivo ma che, forse, avrebbe potuto spingere di più per trovare il vantaggio.
Lucarelli e i suoi rimangono nelle zone pericolose della classifica a 12 punti ma, rovesciando la medaglia, a causa di una classifica cortissima è a -2 dalla zona playoff. Matera che manca l’appuntamento alla vittoria che l’avrebbe portato a -1 dalla vetta e che quindi si aggrappa a Lecce e Foggia con 25 punti al secondo posto.
Chi vince invece è il Siracusa di Sottil che fa il colpaccio esterno a Reggio Calabria: al “Granillo” Longoni e Valente regalano una vittoria fondamentale agli aretusei che archiviano la pratica Reggina con un gol per tempo grazie ad una prestazione non proprio esaltante ma convincente in termini di concretezza e opportunismo.
Il tecnico ex Catania deve giocare obbligatoriamente le sue carte migliori e decide di scendere in campo con un 3-4-3 di caratura offensiva con Longoni e Catania sugli esterni e la coppia Spinelli-Baiocco a guidare il centrocampo. Karel Zeman, invece, lancia il duo d’attacco Coralli-Oggiano con un ventaglio a 4 in mezzo al campo composto da Knudsen, Bangu, De Francesco e Romanò.
Inizio di partita spezzettato dai timeout “chiamati” da Di Francesco e Catania dopo dei problemi fisici, poi si prosegue e la partita è pure bella: gli amaranto provano a graffiare gli aretusei con i cross di Cane che però non sanno grossi problemi. In seguito di una gara ben gestita dai padroni di casa arriva la doccia fredda al 23′ con Longoni che porta in vantaggio il Siracusa: azione partita dalla destra con Catania che salta Kosnic e non ci pensa due volte a metterla in mezzo per il numero 7 biancoazzurro che, a sua volta, si beve Gianola e gonfia la rete difesa da Sala. Il vantaggio dà coraggio al Siracusa che pochi minuti dopo ha un’ottima occasione con Catania. Il resto del primo tempo è frutto di una gestione della palla fin troppo macchinosa da ambo le parti.
Il secondo tempo è caratterizzato da un gioco spezzettato e diversi errori in fase d’impostazione. Sottil al 55′ rileva Longoni per Valente e azzecca il cambio poiché è proprio lui a siglare la rete del raddoppio: gli aretusei ripartono e la palla termina sui piedi di Valente che con il destro non sbaglia. Nervi particolarmente tesi in casa Reggina che perde Gianola con rosso diretto per un fallo a centrocampo giudicato da ultimo uomo. A quel punto il Siracusa prende le misure e gestisce la partita, sfiorando il terzo gol con Dezai ma in questo caso è bravo il portiere di casa Sala a respingere. Tra i fischi entrambe le squadre non vedono l’ora che la partita termini e dopo 5′ di recupero l’arbitro De Angeli fischia tre volte. Il Siracusa trova la prima vittoria in trasferta e lo fa vincendo una partita di certo non bellissima ma portata a casa grazie alla concretezza degli aretusei.
Siracusa che quindi fa un profondo respiro e sale in classifica, seppur relativamente, a 11 punti appaiato al quindicesimo posto insieme con il Taranto e la stessa Reggina che perde la sua terza partita consecutiva consacrando il proprio periodo negativo.