MESSINA – Un bluf architettato ad arte da una donna che aveva accusato il marito di averla picchiata ed abusato di lei, con il preciso intento di lasciarlo e di dedicarsi al suo amore con il fidanzato della figlia.
È quanto è accaduto a Messina, dove la Corte di Appello ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste.
Una storia dalle tinte fosche, rimasta nell’ombra, forse per troppo tempo. È stata portata a galla dal difensore del marito l’avvocato Giovambattista Freni, che ha dimostrato l’avvenuta relazione della donna con il giovanissimo fidanzato della figlia e il trasferimento della figlia a Milano proprio per allontanarsi dalla famiglia.
Le indagini sono state condotte in modo serrato e l’uomo, in un primo momento, era stato condannato in primo grado dal giudice a cinque anni di reclusione, dopo che la donna aveva chiesto la separazione giudiziale con addebito e lo aveva anche denunciato penalmente.
Oggi è arrivata l’assoluzione e il tribunale Civile ha rigettato la richiesta di addebito presentata dalla donna.