SANTO STEFANO DI CAMASTRA – Sarebbe stato Maurizio Mollica, fabbro artigiano del posto, a ritrovare i cadaveri della moglie Mariolina Nigrelli, 40 anni, e della figlia Alessandra, 14 anni, appesi alla trave della casa di campagna dove si sarebbe consumato l’omicidio-suicidio di sabato 29 maggio.
L’uomo ha confessato di aver avuto un litigio con la donna, l’ennesimo, nel corso del quale avrebbe espresso la volontà di voler chiedere la separazione. In seguito, la donna avrebbe convinto la figlia a seguirla, facendole saltare il pranzo con la nonna paterna che l’uomo aveva messo in programma.
Dopo una telefonata tra la 14enne e il padre, si sarebbero dunque interrotti i contatti tra i due. Alcune ore dopo, non avendo più notizie di entrambe, Maurizio Mollica si sarebbe quindi diretto insieme al cognato verso la casa di Letto Santo in campagna.
Proprio lì, una volta fatto ingresso nell’abitazione, l’uomo avrebbe scoperto la tragica verità. “Mia moglie ha ammazzato mia figlia e poi si è uccisa“, avrebbe urlato al telefono con i soccorsi.
Dopodiché, si sarebbe accasciato al suolo tra le lacrime. Nella stessa stanza sarebbe stato trovato il biglietto scritto da Mariolina nel quale esprimeva la sua volontà di farla finita insieme alla figlia. Per la giornata di mercoledì è prevista l’autopsia dei corpi all’ospedale Policlinico di Messina.