CARONIA – Ciò che all’inizio sembrava un’ipotesi, sta piano piano diventando una convinzione: c’è stato un tentativo di depistaggio sui corpi di Viviana Parisi e Gioele Mondello, ritrovati cadaveri nelle campagne di Caronia (Messina) nell’agosto dello scorso anno. A un anno di distanza è tornato a parlare (e lo ha fatto attraverso un video) il criminologo Carmelo Lavorino, che ha aggiunto nuovi possibili dettagli sulla vicenda.
Il giallo di Caronia non aveva mai convinto i legali della famiglia Mondello, né tantomeno il criminologo Lavorino, che in tempi non sospetti aveva già parlato di depistaggio. Si riferiva in particolar modo alla conclusione (forse un po’ affrettata) verso cui stavano per arrivare le indagini, ovvero quella di un omicidio-suicidio da parte di Viviana (trovata, ricordiamo, vicino a un traliccio dal quale sembrava essersi buttata).
Non è di questa opinione Lavorino (consulente della famiglia Mondello), che ha dichiarato attraverso un video: “Le emergenze, le evidenze scientifiche, tecniche, investigative criminalistiche, criminologiche ci fanno concludere che Viviana non ha attuato nessun atto aggressivo nei confronti del figlio, dunque non si tratta di omicidio-suicidio e nemmeno la stessa è precipitata da quel traliccio“. Come sono morti allora i due?
Viviana e Gioele: la tesi di Lavorino
La tesi è la stessa depositata alla Procura di Patti dopo tutte le analisi e i rilievi effettuati dalla squadra nominata da Claudio Mondello e Pietro Venuti. “Ci troviamo di fronte a una scena organizzata da una combinazione criminale che ha voluto portare via Viviana dal pozzo profondo 3,4,5 metri, dove è precipitata insieme al bambino e dove hanno trovato la morte per asfissia“, ha dichiarato Lavorino.
“Non ci sono sue tracce sul traliccio ne tracce del traliccio su di lei“, le risultane del lavoro del criminologo e compagni.
Ovviamente non si tratta dell’unica relazione depositata in Procura. Tutte le piste sono state valutate, nessuna ipotesi è stata esclusa. Si attende l’analisi delle consulenze da parte del Procuratore Cavallo. La famiglia Mondello, intanto, continua a cercare verità e giustizia.
Anche il marito di Viviana, Daniele Mondello, ha ribadito che l’omicidio-suicidio è una messinscena. Ci sarebbero tante cose da attenzionare secondo il marito di Viviana Parisi: la distanza tra i luoghi di ritrovamento dei corpi, le ferite da caduta, la sostanza rosacea nei denti delle due vittime (che potrebbe essere indice di una morte per asfissia) e il presunto spostamento dei cadaveri.
Tra tesi contrastanti, ipotesi e verità che ancora non sono venute a galla (oppure potrebbero non emergere mai), il mistero di Caronia è ancora condannato a rimanere tale. Lo era dal principio e lo è ancor di più ora.
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