MESSINA – La Procura di Messina ha inviato un avviso di conclusione indagini per falsa testimonianza e favoreggiamento a Ylenia Bonavera, la ragazza di 23 anni che l’ex fidanzato Alessio Mantineo cercò di uccidere bruciandola l’8 gennaio 2017.
Ad incastrare il ragazzo era bastato il video di una stazione di servizio che quella notte lo aveva immortalato mentre acquistava una bottiglia di benzina che di lì a poco sarebbe servita ad appiccare il fuoco su Ylenia. Ma la 23enne aveva sempre difeso il suo ex fidanzato, anche perché a pochi giorni dall’aggressione, la stessa ragazza confessò di essere incinta. Forse era questo il motivo che la spingeva a proteggere a tutti i costi il fidanzato dalla galera, anche di fronte all’evidenza delle prove in possesso degli investigatori.
Il tentato omicidio risale all’inizio del 2017 quando Mantineo, che era giunto nell’appartamento della ragazza, cercò di ucciderla dopo averla cosparsa di benzina perché non riusciva ad accettare che lei lo avesse lasciato e non volesse riprendere la loro relazione. Il 10 gennaio 2018 il giudice per le udienze preliminari Salvatore Mastroeni lo aveva condannato a dodici anni di carcere, ritenendolo colpevole di tentato omicidio.
Ylenia, oggi 24enne, è stata però a sua volta indagata per favoreggiamento. La Procura di Messina le ha infatti inviato l’atto di conclusione delle indagini perché la ragazza, sia subito dopo l’aggressione che durante il processo, ha raccontato di non conoscere l’aggressore cercando anzi di difendere e scagionare l’ex fidanzato.
La Procura, quindi, contesta alla ragazza di aver detto agli investigatori che a compiere il gesto era stato uno sconosciuto che aveva bussato alla porta di casa alle 5 del mattino e che l’aveva spinta a terra buttandole della benzina: una versione ribadita anche davanti al giudice nel processo abbreviato.