MESSINA – “Il periodo storico, particolare e speriamo unico, che stiamo vivendo ha complicato le vite di tutti noi. La paura è diventata nostra compagna inseparabile, a lei si aggiunge una grande incertezza sui tempi per tornare alla normalità“, a parlare è il presidente di Fasted Messina Onlus (Federazione Associazioni Siciliane di Talassemia Emobloginopatie e Drepanocitosi Onlus) Tony Saccà.
Spiega Saccà: “I pazienti di patologie croniche, come noi talassemici, vivono nell’eterno timore della difficoltà di ricevere alle cure. Per noi è la mancanza di sangue o quella della gestione del nostro reparto. Mi permetto, intanto, di chiedere ancora una volta a tutti di donare il sangue. Un gesto piccolissimo, ma per noi vitale“.
“A queste nostre difficoltà, poi, si è aggiunta quella del Covid. Non solo la malattia – sottolinea il presidente Saccà -, ma la gestione delle terapie trasfusionali in caso di positività. Siamo stati lasciati soli, come vi abbiamo raccontato, a gestire quella che per noi è una necessità irrinunciabile. Abbandonati senza alcuna indicazione, senza suggerimenti e – soprattutto – senza soluzioni. Alla fine, siamo riusciti a trovare, grazie alla grande disponibilità di persone speciali, le vie per accedere alle cure per noi vitali”.
Aggiunge il presidente: “Personalmente, e come Fasted Messina Onlus, dobbiamo ringraziare il grande cuore del dott. Gaetano Crisà, il professionista che ci ha permesso di effettuare ben 4, importantissime, terapie salvavita per altrettanti pazienti talassemici positivi. Sono stati messi in campo sia mezzi, che sede e personale, il tutto grazie alla dirigenza dell’Asp“.
“Vogliamo, ancora, ringraziare – conclude Saccà – la grande disponibilità della dirigenza dell’Asp 5, soprattutto nelle figure del direttore generale La Paglia e del direttore sanitario Alagna: loro, comprendendo la delicatezza e l’urgenza della questione, hanno dato la possibilità di effettuare queste terapie. In più, sono riusciti a mettere nero su bianco un protocollo che, da oggi, riuscirà a togliere l’incertezza con cui abbiamo convissuto sin da marzo”.