La nipote di Messina Denaro non lo difenderà nel processo sulle stragi di Capaci e via D’Amelio

La nipote di Messina Denaro non lo difenderà nel processo sulle stragi di Capaci e via D’Amelio

CALTANISSETTA – Domani è prevista l’udienza del processo in corso davanti alla corte d’assise d’appello di Caltanissetta, che vede Matteo Messina Denaro imputato per le stragi di Capaci e via D’Amelio che hanno causato la morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino insieme agli agenti di scorta.

Tuttavia, la nipote del capomafia, Lorenza Guttadauro, che era stata nominata sua legale di fiducia, ha rinunciato al mandato. La penalista ha dichiarato di non avere avuto il tempo sufficiente per preparare l’arringa difensiva prevista per domani.

Alla scorsa udienza, il 18 gennaio, la Guttadauro aveva chiesto un termine a difesa per studiare gli atti del processo, ma gli impegni legati alle visite allo zio detenuto a L’Aquila e alla partecipazione agli interrogatori non le hanno permesso di completare l’approfondimento del caso.

In primo grado, Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo, ma alla scorsa udienza ha scelto di non partecipare attraverso il collegamento in videoconferenza.

 

 

 

 

 

IN MANETTE ROSALIA MESSINA DENARO, LA SORELLA DEL BOSS

Nei giorni scorsi, i carabinieri del Ros hanno catturato Rosalia Messina Denaro, sorella del boss Matteo Messina Denaro, con l’accusa di associazione mafiosa. L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Palermo e, secondo i magistrati, la donna ha aiutato suo fratello durante la sua latitanza e gestito la cassa della famiglia e la rete di trasmissione dei messaggi scritti, chiamati pizzini, per mantenere i contatti con i membri della sua organizzazione.

Rosalia, soprannominata Rosetta, è la maggiore delle quattro sorelle di Messina Denaro, madre di Lorenza Guttadauro, l’avvocato che rappresenta il capomafia, e moglie di Filippo Guttadauro, che sconta ancora l’ergastolo per associazione mafiosa. Il figlio della donna, Francesco, sta scontando una condanna a 16 anni per lo stesso reato.

L’arresto di Rosalia è stato effettuato dal Ros in collaborazione con i carabinieri di Trapani e dello squadrone eliportato dei Cacciatori di Sicilia. Il giudice Alfredo Montalto ha disposto la misura cautelare e sono in corso numerose perquisizioni in provincia di Trapani.