Spalletti nuovo allenatore dell’Italia, De Laurentiis si aggrappa alla penale: gli scenari

ITALIA – Una settimana per sciogliere i dubbi sul nuovo allenatore dell’Italia, orfana di Mancini che ha deciso di lasciare dopo un percorso arrivato all’apice con la vittoria agli europei e terminato non nel migliore dei modi dopo la seconda, clamorosa, mancata qualificazione al Mondiale gettando nello sconforto più totale ed alimentando dubbi circa l’operato dell’ex coach di Inter e Manchester City tra le altre.

Alcuni parlavano di un esotico Davide Nicola alla guida azzurra, altri si barcamenavano sul binomio Spalletti-Conte capace di offrire garanzie conoscitive e gestionali ricercate in primis dal presidente FIGC, Gabriele Gravina, e in secondo piano dal mondo sportivo italiano più generale.

Spalletti nuovo allenatore dell’Italia fino al 2026

Alla fine il quiz si è risolto con Spalletti che siederà sulla panchina dell’Italia fino al 2026. L’ex allenatore del Napoli entrato nella storia guadagnerà 2,8 milioni di euro all’anno con buona pace (o forse no) della clausoletta inserita dall’ormai ex datore di lavoro e presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.

Luciano porterà con sé il collaudato staff composto da Domenichini, Sinatti e Baldini che lo hanno accompagnato in esperienze passate e recenti, forgiando un rapporto ancora più stretto e di fiducia perché serve mostrare anche stabilità dal punto di vista esterno.

Con Luciano Spalletti vedremo un Italia differente? Una domanda che si focalizza sullo stile di gioco dell’allenatore toscano, da anni apprezzato per la fluidità con e senza palla tra i piedi insieme alla ricercatezza di particolari iniziati dal precedente mister, purtroppo andati a scemare dopo la vittoria in finale contro l’Inghilterra a Wembley sia per convocazioni ormai diventate “di riconoscenza” sia per un approccio tecnico-tattico ampiamente prevedibile.

De Laurentiis e la penale sull’anno sabbatico del mister

Soffermandoci nuovamente sulla vicenda extra-campo, il presidente del Napoli sembrerebbe diretto verso un contenzioso penale nei confronti dell’allenatore, da lui accusato di avere violato il patto di non concorrenza con relativa penale per l’interruzione dell’anno sabbatico concordato con il patron partenopeo.

Una stesura iniziale è stata fatta, a partire dai vari pareri legali tra cui quello dello studio milanese “Gattai e Minoli Partners”, decisa a contestare la penale, considerando non valida la penale che priverebbe Luciano di lavorare.

Il figlio Samuele Spalletti, avvocato, si occuperà in misura massima delle conseguenze e margini per evitare uno scontro in tribunale. Nel caso in cui la situazione dovesse diventare drastica, l’apporto della FIGC verso il nativo di Certaldo sarebbe a tutto tondo.

A settembre Macedonia e Ucraina per inseguire gli Europei

Un percorso difficile, frase apprezzata dallo stesso allenatore che mai ha sposato cause semplici da domare riuscendo spesso a capovolgere la situazione in suo favore.

Il bel gioco abbozzato da Mancini sarà ripreso in una curva che ripartirà da zero per tornare ai livelli storicamente conosciuti, un concetto che si spera possa ritornare ad essere pratica in tutti i campi, a partire dal doppio impegno contro Macedonia e Ucraina.

Fonte foto Facebook – CALCIATORI BRUTTI