“Non riusciamo a convincerli? Li obbligheremo”, la linea del sottosegretario alla Salute sui docenti: le misure del Piano Scuola

ITALIA – La questione ritorno a scuola in presenza per l’anno scolastico 2021/2022 verrà decisa nelle prossime ore dal Governo. Sono infatti in corso i lavori per completare il Piano Scuola, che verrà presentato domani (29 luglio) nel corso della Conferenza Stato-Regioni. Sul piatto per garantire il ritorno tra i banchi e senza Dad le vaccinazioni per i docenti, senza dimenticare distanziamento e mascherine almeno per un altro anno (il terzo di fila con l’ombra del Covid).

Proprio sul piano delle vaccinazioni le discussioni continuano ad andare avanti da tempo. Dalla proposta del Green Pass obbligatorio anche nelle scuole, fino all’obbligo vaccinale per i docenti. Anche se al momento nelle prime bozze del Piano si parla solo di “forte raccomandazione” e non di obbligo, le dichiarazioni del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ospite a The Breakfast Club su Radio Capital lasciano presagire altro.

Costa ha ribadito la volontà di un ritorno in presenza a settembre, ma ha anche aggiunto che per centrare l’obiettivo non bastano solo mascherine e distanziamento. “Non possiamo pensare a un ritorno tra i banchi senza personale scolastico vaccinato. Chi si oppone non ha il senso di comunità e deve capirlo. E se non riusciremo a convincerli, li obbligheremo“, le parole dure del sottosegretario alla Salute.

Anche il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, punta al ritorno in presenza per settembre. Anche se, da parte sua, non è arrivata alcuna dichiarazione di obbligo vaccinale. La sua idea è quella di individuare le regioni con la minor percentuale di docenti vaccinati e, eventualmente, portarle alla media italiana.

Che si abbia l’idea di una linea dura o meno, i vaccini sembrano la prima arma da usare per una scuola finalmente senza didattica a distanza.

Tra le altre misure presenti nel piano, resta alta l’attenzione anche sul tema dei trasporti, – si pensa a delle agevolazioni per gli studenti – ma sembra inevitabile il ricorso allo scaglionamento degli orari per l’inizio delle lezioni.
Immagine di repertorio
Redazione

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