Overthinking, cosa significa e perché è un fenomeno così diffuso: la parola alla psicologa La Rosa

Overthinking, cosa significa e perché è un fenomeno così diffuso: la parola alla psicologa La Rosa

ITALIA – È sempre più comune la percezione di essere travolti da un flusso incontrollato di pensieri, spesso privi di un senso logico e destinati solo a gettare l’individuo in uno stato di ansia e agitazione: è questa la caratteristica principale dell’overthinking, uno stato mentale che letteralmente significa “pensare troppo“. Rimuginare costantemente fino a generare una vera e propria ossessione provoca uno stato di confusione a cui è importante saper mettere fine nel momento in cui il proprio benessere mentale rischia di essere compromesso.

La capacità di pensare e ragionare sta alla base della natura umana, ma se portata all’estremo rischia di rappresentare un’inutile fonte di ansia e preoccupazione. Si tratta di un fenomeno incredibilmente diffuso nella società moderna, caratterizzata da ritmi frenetici che inducono l’individuo a rinunciare a ogni attimo di sosta, per non restare indietro in un mondo in cui spesso è difficile stare al passo.

Overthinking e problem solving: perché non sono la stessa cosa

La differenza tra overthinking e problem solving è davvero molto sottile: è per questo che molte volte il primo viene erroneamente associato al secondo che invece rappresenta un metodo efficace per affrontare la propria quotidianità. Il problem solving consiste nella capacità di ragionare su un problema e di trovarvi una valida soluzione, mentre l’overthinking è una modalità sbagliata di pensare che non è volta alla risoluzione del problema, ma solo alla produzione di una sfilza di pensieri che, privi di un ordine, confondono il soggetto fino a mandarlo in uno stato confusionale.

Il contesto storico in cui viviamo certamente non è d’aiuto: l’impossibilità di “disconnettersi” da determinate dinamiche e informazioni che stanno alla base dell’attuale progresso tecnologico impedisce in molti casi alle persone di ricavare un momento per sè, in cui la realtà circostante non dovrebbe rappresentare altro che un contorno. È necessario quindi comprendere che pensare non è sempre sinonimo di intelligenza e che talvolta può inconsciamente diventare un modo per autosabotarsi.

La parola alla psicologa La Rosa

Per avere un quadro generale del fenomeno che rappresenta una minaccia sempre più concreta per la salute mentale di ciascuno di noi, è intervenuta ai microfoni di NewSicilia la dottoressa Valentina La Rosa. Analizziamo con lei le caratteristiche principali dell’overthinking, soffermandoci sulle sue cause e sulle possibili soluzioni.

  • Quali sono le principali cause dell’overthinking? In che modo il periodo storico in cui viviamo influisce sulla nostra salute mentale?

L’overthinking viene definito come una tendenza alla ruminazione mentale, ovvero pensare a una determinata situazione o argomento in modo eccessivo o per periodi di tempo prolungati. Può essere considerato un disturbo tipico della società contemporanea che ci impone di essere multitasking e di mantenere costantemente ritmi elevati per soddisfare le aspettative e gli standard sociali. La necessità di essere sempre connessi, performanti e iper-attivi dal punto di vista mentale è sicuramente una delle cause principali del fenomeno dell’overthinking che, in alcuni casi, può essere sintomo di disturbi più seri che necessitano di un intervento specialistico“.

  • Quanto è sottile il confine tra l’overthinking e una patologia vera e propria? Cosa li differenzia e perché è importante non confondere l’uno con l’altra?

L’overthinking, nella maggior parte dei casi, rappresenta un iperfunzionamento dei nostri processi cognitivi che si traduce in un’attività di pensiero particolarmente intensa associata a stress e preoccupazioni della vita quotidiana. In situazioni non patologiche, questo loop di pensieri trova alla fine una sua risoluzione attraverso l’identificazione di una soluzione al problema“.

In alcuni casi, tuttavia, l’overthinking è la manifestazione di problematiche e disturbi specifici e la ruminazione mentale rientra in quadri più complessi che comprendono altri sintomi come ansia, depressione, insonnia, disturbi dell’alimentazione, discontrollo degli impulsi, fino ad arrivare nei casi più gravi a comportamenti autolesionistici e aggressivi“.   

È importante dunque non confondere queste due situazioni che sono molto diverse l’una dall’altra e richiedono naturalmente interventi differenti“.

  • Quali sono i sintomi che devono mettere in allarme il soggetto non ancora consapevole di soffrire di questo tipo di stato mentale?

I sintomi che devono mettere in allarme il soggetto che presenta una tendenza all’overthinking comprendono senza dubbio l’attività di pensiero eccessiva che non si traduce in una positiva risoluzione delle situazioni problematiche che si incontrano nella vita quotidiana e le conseguenze di tale attività di pensiero come stress, ansia, insonnia, ecc. Pensare troppo non è necessariamente una patologia ma occorre prestare particolare attenzione a questi sintomi se interferiscono in maniera significativa con la vita quotidiana e il benessere del soggetto“.

  • In base ad alcuni studi effettuati negli scorsi anni, sembra che l’overthinking rappresenti una minaccia più per le donne piuttosto che per gli uomini. Da cosa potrebbe dipendere?

La maggiore vulnerabilità delle donne rispetto al fenomeno dell’overthinking può essere spiegata in primo luogo da un punto di vista sociale e culturale in quanto la parità dei sessi e la progressiva emancipazione femminile hanno portato le donne a essere molto più multitasking rispetto agli uomini in quanto costrette a dividersi tra molteplici responsabilità e a conciliare le esigenze familiari e quelle lavorative. Inoltre, da un punto di vista più psicologico, le donne tendono maggiormente a sviluppare disturbi di tipo internalizzante rispetto agli uomini, ovvero disturbi che riguardano più la sfera emotiva e cognitiva che quella comportamentale“.

  • Quali potrebbero essere delle valide soluzioni – anche pratiche – per arginare il flusso incontrollato di pensieri che travolge la mente dei soggetti coinvolti?

Nelle situazioni non patologiche, alcuni rimedi utili per contrastare il fenomeno dell’overthinking comprendono il concedersi momenti di pausa in cui staccare dai ritmi frenetici della vita quotidiana e prendersi maggiormente cura di se stessi. Prevedere anche dei momenti di “disintossicazionedai social network per dedicarsi ad attività piacevoli è sicuramente importante per tenere a distanza le preoccupazioni e lo stress della vita quotidiana che sono spesso cause dell’overthinking“.

Quando invece l’overthinking è la manifestazione di disturbi più seri che compromettono in modo significativo il benessere del soggetto, è necessario innanzitutto prendere consapevolezza del problema e poi rivolgersi a uno specialista per iniziare un percorso psicoterapeutico che possa aiutare il soggetto ad affrontare le cause più profonde che sono all’origine di questo problema“.

Fonte foto Pixabay