Uccide la moglie e fugge, ma viene individuato e arrestato dalla polizia

Uccide la moglie e fugge, ma viene individuato e arrestato dalla polizia

ROSARNO – Tragedia in Calabria. Una donna ucraina di 35 anni è stata uccisa nell’appartamento in cui viveva con il suo compagno, anche lui ucraino. Al momento, non è stata resa nota l’identità della vittima. L’uomo, sospettato di essere l’autore dell’omicidio, è stato fermato dalla polizia nella notte, dopo alcune ore di ricerche. Il cadavere è stato scoperto nella tarda serata di ieri, dal proprietario dell’appartamento in cui la donna viveva. Secondo il medico legale che ha effettuato un primo esame, il corpo presentava molti segni di violenza e di colluttazioni, anche precedenti. La polizia è intervenuta sul posto e ha iniziato a cercare il compagno della vittima, che aveva fatto perdere le sue tracce.

L’uomo è stato successivamente individuato e arrestato nelle campagne di Rosarno. La coppia, immigrata regolarmente, viveva da molti anni in un appartamento di via Medmea e il compagno lavorava stabilmente in una ditta locale. Secondo i vicini di casa, entrambi erano conosciuti per essere alcolisti e spesso si sentivano litigi provenire dall’appartamento. Gli investigatori non escludono che l’omicidio sia avvenuto durante una di queste liti. Le indagini sono condotte dal commissariato di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi.

Il report della Polizia di Stato

Secondo una recente analisi condotta dalla polizia in occasione dell’8 marzo, nel 2022 sono state uccise 125 donne, il 95% delle quali maggiorenni e il 78% delle quali italiane. Dei 125 omicidi, 103 sono stati commessi in ambito familiare, di cui 61 dal partner o dall’ex partner e 34 da un genitore o da un figlio. Rispetto al 2021, quando gli omicidi di donne erano 119, nel 2022 si è registrato un aumento del 12% degli omicidi. Anche se i casi di maltrattamenti e stalking sono diminuiti, è aumentato il numero di violenze sessuali.

L’ultimo femminicidio in Sicilia

Rosalba dell’Albani, una donna di 52 anni, è stata assassinata a coltellate dal suo cognato, Mariano Barresi, di 66 anni, nella casa della madre della vittima a Giarratana, nel Ragusano. La vittima si trovava lì per prendersi cura di sua madre durante la notte. Il marito della donna era un brigadiere dei carabinieri a Ragusa. Attualmente, il movente dell’omicidio è ancora sconosciuto e le indagini sono condotte dalla Procura di Ragusa.

Barresi è stato arrestato dai carabinieri e ha ammesso la sua colpevolezza durante l’interrogatorio del magistrato. Ha dichiarato di sentirsi depresso da quando è andato in pensione quasi due anni fa.

Il sindaco di Giarratana, Bartolo ‘Lina’ Giaquinta, ha espresso la sua incredulità e il suo dolore per la tragedia inspiegabile e senza senso. La famiglia dell’Albani, nota per la sua coesione e stima nella comunità, è impegnata in attività sociali, sportive e religiose. Non è stato segnalato alcun conflitto familiare tra le due famiglie e, al momento, l’ipotesi predominante è che il delitto possa essere stato commesso a causa dei problemi personali e caratteriali di Barresi.

I casi di cronaca che raccontano i numeri episodi di violenza sulle donne dimostrano che le ragioni alla base di questi atti possono variare e includono una combinazione di fattori sociali, culturali, psicologici ed economici. Tra le cause più comuni ci sono motivi di disuguaglianza di genere perché purtroppo ancora oggi le donne sono considerate inferiori agli uomini e spesso sono soggette a discriminazioni, abusi e violenze. Questa disuguaglianza di genere può portare a comportamenti violenti e a omicidi. Anche la violenza domestica è una forma di abuso perpetrata dal partner o ex partner della vittima, che può culminare in un femminicidio. In alcuni casi la gelosia e la malsana possessività possono portare a commettere gesti di violenza fino all’omicidio.