ITALIA – Anche quest’anno, a causa della pandemia da Covid, gli italiani e le italiane dovranno festeggiare la Santa Pasqua in casa, lontani da parenti e amici. Questo, però, non toglierà la voglia di scambiare le classiche uova di cioccolato.
Ma qual è l’origine del cadeau amato sia da grandi che da piccini?
L’usanza di scambiarsi un uovo come dono risale a ben prima del Cristianesimo. L’uovo, infatti, sin dall’antichità, ha avuto una simbologia importantissima: a esempio per il popolo egizio rappresentava a l’origine di tutto e fulcro dell’esistenza.
I persiani, invece, inizieranno a regalare uova in un periodo ben preciso, la primavera, periodo risveglio della natura, della fertilità e della giovinezza. L’uovo, in questo caso, simboleggiava l’inizio di una nuova vita.
Il Cristianesimo, poi, basandosi sulle tradizione, ha reinterpretato, alla luce delle Nuove Scritture, il simbolismo dell’uovo che, successivamente, verrà legato al miracolo della Resurrezione di Cristo. Ma l’usanza di scambiarsi le uova, però, arriverà e si diffonderà nel Medioevo dove era tradizione distribuirne alcune bollite. Queste ultime, poi, veniva avvolte nei fiori in modo tale che si colorassero naturalmente.
Nei ceti più ricchi e nobiliari era invece consuetudine farne fabbricare in argento, platino o oro. Famose saranno le uova decorate degli Zar di Russia fabbricate dall’orafo Fabergé. Queste ultime infatti, al loro interno contenevano un altro uovo con un regalo: la riproduzione della corona imperiale e un pulcino.
Ma allora quando sono arrivate le uova di cioccolata?
Per le uova di cioccolato, secondo gli storici, si dovrà aspettare l’arrivo di Re Sole, Luigi XIV. L’esuberante monarca, infatti, pare che chiese un uovo al suo chocolatier di corte. Quest’usanza, che fu amata anche dalla sua corte, pian piano si diffuse fino a diventare una tradizione internazionale: dalla Francia all’Italia sino al Regno Unito.
Non resta quindi che augurare una Buona Pasqua fatta di cioccolata.
Immagine di repertorio