ITALIA – Emergono nuovi dettagli in merito al nuovo Dpcm anti-Covid, il primo del Governo Draghi, che entrerà in vigore a partire dal 6 marzo e fino al 6 aprile e che consiste essenzialmente in una conferma delle misure più importanti (coprifuoco, obbligo di mascherina all’aperto e distanziamento) almeno fino a Pasqua e Pasquetta. L’obiettivo è quello di evitare assembramenti soprattutto in questi giorni più caldi, caratterizzati tradizionalmente da riunioni, mangiate e scampagnate. Separati a Pasqua così come a Natale, nella speranza di trovare una situazione contagi più contenuta dopo e di fare proseguire più velocemente la campagna vaccinale. Dovrebbero comunque essere aggiunti piccoli ma importanti dettagli, che serviranno a monitorare ancora più accuratamente la situazione epidemiologica nazionale, in attesa ovviamente di quanto dirà il Premier Mario Draghi nella giornata di lunedì prossimo (1 marzo).
Intanto, ieri il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha tenuto una conferenza a Palazzo Madama per illustrare il nuovo piano per contrastare l’emergenza Coronavirus in Italia. “Non abbassare la guardia” è lo slogan del Ministro, preoccupato (così come il Cts, che ha addirittura richiesto un lockdown nazionale) per l’avanzare della variante inglese e delle altre e per il lieve aumento dei contagi in tutta la penisola, che ha portato l’indice Rt nazionale a salire a 0,99. Vicinissimi alla soglia critica e con alcune regioni che hanno visto l’incremento dei posti letto occupati in Terapia Intensiva.
La nuova strategia del neonato Governo centrale parte, secondo le volontà di Draghi, dalla comunicazione. Il Presidente del Consiglio, infatti, così come farà per questo nuovo Dpcm, vorrebbe comunicare le novità riguardo le restrizioni con largo anticipo rispetto a quanto aveva fatto il suo predecessore, Giuseppe Conte. Inoltre, sempre seguendo la nuova linea comunicativa governativa, il progetto dell’ex presidente della Bce vorrebbe coinvolgere maggiormente le Regioni, informare il Parlamento e consentire a deputati e senatori di presentare i loro suggerimenti.
Nuovo Dpcm, le regole: zona arancione scuro e spostamento tra regioni
Le regole del Nuovo Dpcm, come prima accennato, non segnano ancora una totale rottura col passato, ma proseguono la linea di prudenza del precedente esecutivo. Da Conte a Draghi le opinioni del Cts, degli esperti e del Ministero della Salute hanno sempre un gran valore e vengono costantemente ascoltate e discusse. Tralasciando le classiche restrizioni riguardanti il coprifuoco, il distanziamento e l’obbligo di mascherina anche all’aperto, il Governo Draghi dovrebbe optare per un prolungamento del divieto di spostamento tra regioni fino al 27 marzo, anche se le stesse sono in fascia gialla. Si tratta della stessa data in cui dovrebbe scadere il divieto di visita nelle abitazioni private di amici e parenti. Confermato il sistema a colori che, alle ormai conosciute fasce gialle, arancioni e rosse (e l’eventuale bianca per quelle regioni che riusciranno ad avere un drastico calo dell’indice di contagio), dovrebbe vedere l’aggiunta della cosiddetta zona arancione scuro, dove la circolazione sarebbe ulteriormente limitata, forse anche all’interno del proprio comune di residenza. Maggiori dettagli in merito a questa nuova possibile misura si avranno lunedì con il discorso di Draghi, ma sembrerebbe che una prima differenza rispetto alla “classica” zona arancione riguarda le più stringenti limitazioni anche per i comuni con meno di 5mila abitanti.
Ristori, palestre, cinema e teatri: le ultime novità
Una novità importante della strategia di Governo riguarda il maggiore coinvolgimento dell’ambito economico, strettamente connesso alla pandemia, all’interno delle decisioni per il contrasto al Covid. L’idea sarebbe quella di aprire la cabina di regia politica di Palazzo Chigi, in cui si prendono le decisioni per il contrasto al Covid, anche ai ministri economici. Ne fanno dunque parte, oltre al premier e al sottosegretario alla Presidenza, Roberto Garofoli, i ministri Giorgetti, Patuanelli, Speranza, Gelmini, Bonetti e Franceschini. Nessuna novità, invece, per quanto riguarda le piscine e le palestre, che per almeno un altro mese dovranno rimanere chiuse. Si pensa a eccezioni per gli allenamenti individuali. Sarà probabilmente rimandata la riapertura di cinema e teatri, anche se sarebbe stato inviato ieri un protocollo più stringente per proporre la riapertura degli stessi con regole più stringenti. Dovrebbero rimanere inascoltate le richieste di Salvini, Bonaccini e dei sindaci di riaprire i ristoranti la sera. Nei prossimi giorni, inoltre, dovrebbe arrivare una risposta alla richiesta di apertura dei musei e dei parchi archeologici nei weekend.
Immagine di repertorio