Covid, ecco le nuove regole dal 7 al 30 aprile: Italia solo arancione e rossa, NO spostamenti e visite

Covid, ecco le nuove regole dal 7 al 30 aprile: Italia solo arancione e rossa, NO spostamenti e visite

ITALIA – Quali saranno le regole in vigore dal 7 al 30 aprile? Il nuovo decreto anti-Covid detta le disposizioni in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria dopo Pasqua. Tante le novità, ma anche i punti fermi.

Nessuna zona gialla, sì al coprifuoco

Intanto, si continua sulla linea della suddivisione delle Regioni in aree di rischio in base all’incidenza dei contagi: zone rosse e arancioni. Nessuna zona gialla, anche se il decreto non esclude un allentamento delle misure nelle Regioni con meno contagi. Ma è tutto da valutare, soprattutto non sottovalutando il ponte del primo maggio e il possibile rischio assembramenti.

Resta ancora fermo il coprifuoco dalle 22 alle 5, fascia oraria nella quale non sono consentiti spostamenti se non per compravate motivazioni di salute, lavoro o necessità (da dichiarare con apposita autocertificazione).

Scuola

Il mondo della scuola è pronto a ripartire da giorno 7 aprile, seppur con i dovuti accorgimenti. Riaprono, infatti, gli asili nido, primarie e prime medie anche nelle Regioni in zona rossa.

Vige il divieto di aprire: non si potranno emanare ordinanze più restrittive in tal senso. Nelle zone arancioni, tra l’altro, gli alunni torneranno in classe fino alla terza media, quelli delle superiori in modalità mista: DaD e in presenza.

Spostamenti e seconde case

Non ci si può spostare fuori dal territorio Regionale, a meno che non ci si debba recare nelle seconde case. Eccezioni previste solo per motivi di lavoro, salute e necessità, ma sarà sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Chi abita nei piccoli Comuni può spostarsi in un raggio di 30 km dalla propria casa.

Come accennato, si possono raggiungere le seconde case, anche in zona rossa se si è proprietari o titolari di un contratto d’affitto antecedente al 14 gennaio 2021. Se, però, ci dovessero essere ordinanze più restrittive dei presidenti di Regione, prevarranno queste. In Sicilia, ci si può andare ma con tampone negativo e obbligo di quarantena.

Ancora, restrizioni massime per Pasqua nell’Isola che potrebbero essere prorogate anche dopo: attualmente, i 27 Comuni siciliani in zona rossa dovranno osservare il divieto assoluto di recarsi nelle seconde case, secondo quanto previsto nell’ordinanza Musumeci varata da poco.

Visite a parenti e amici

No alle visite a parenti e amici in zona rossa, in zona arancione ma soltanto una volta al giorno, non più di 2 persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi o persone non autosufficienti) e solo all’interno del proprio Comune di residenza.

Bar e ristoranti, negozi, parrucchieri ed estetisti

Chiusi in presenza – in entrambe le zone – bar e ristoranti, consentito l’asporto (ristoranti fino le 22, bar fino le 18), restano invece aperti i ristoranti degli alberghi. anche al domicilio.

Parrucchieri ed estetisti aperti in zona arancione, chiusi in zona rossa. Sia in zona rossa che arancione, invece, restano aperti gli alimentari, anche quelli nei centri commerciali. Stesso discorso per farmacie, edicole, meccanici e ferramenta.

Cinema, teatri e musei

Ancora chiusi i cinema e i teatri. Si valuterà per il futuro: è certo che se si dovesse procedere verso la riapertura si dovranno rispettare regole stringenti quali la prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto. In standby anche i musei, con possibile riapertura.

Attività sportiva

Tutto fermo anche sul “fronte” sport: non si può fare attività sportiva in centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto al chiuso. Consentito in forma individuale, rispettando il distanziamento e nei pressi della propria abitazione.

Concorsi

I concorsi pubblici per il personale delle Pubbliche Amministrazioni si baseranno su una sola prova scritta e un orale “eventuale“, da potersi svolgere in videoconferenza. Anche per lo scritto bisognerà provvedere diversamente con “strumenti informatici e digitali“. Si prevede anche l’obbligo per i candidati di dichiarare l’esito negativo del tampone effettuato nelle 48 ore precedenti.

Vaccino e sanzioni penali

Chi lavora in una struttura sanitaria, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di Rsa e studi privati, dovrà vaccinarsi. In caso di rifiuto, vi potrebbe essere la possibilità di sospensione dell’attività lavorativa o demansionamento. Per i medici è previsto lo “scudo penale“, con rinvio a giudizio solo per colpa grave.