Covid e scuola, la Dad ha “danneggiato” gli studenti: arrivano i “ristori educativi”, cosa sono e a chi spettano?

Covid e scuola, la Dad ha “danneggiato” gli studenti: arrivano i “ristori educativi”, cosa sono e a chi spettano?

ITALIA – La pandemia ha stravolto indubbiamente i nostri equilibri, obbligandoci a una nuova realtà che – a tratti – ci sta stretta. Una “rivoluzione” della quotidianità in favore di alternative modalità di gestione della vita e del mondo in genere.

In particolare, per colmare i danni dovuti all’emergenza Coronavirus che ha costretto alla Dad per troppi mesi gli studenti, si pensa a dei ristori educativi, naturalmente gratuiti: soggiorni estivi, sostegno psicologico e allo studio, attività sportive e culturali. Vediamo di che cosa si tratta nel dettaglio.

L’emendamento

A prevederli è un emendamento deciso nell’ambito del decreto sulle misure urgenti per fronteggiare la pandemia, voluto dalla Commissione Affari Sociali e che dovrà essere approvato definitivamente dal Parlamento.

Si riconosce che la Dad ha comportato perdite educative, culturali e socio-relazionali, impedendo ai ragazzi di frequentare la scuola e stare insieme. Momenti fondamentali per la crescita di ciascun individuo che non dovrebbero essere by-passati.

Fondo speciale per gli studenti

Pertanto, viene stanziato un fondo speciale di circa 2 milioni di euro a partire dal prossimo anno: 667mila euro per il 2022 e 1.333mila euro per il 2023.

Non sono forme di ristoro in denaro, ma opportunità educative e di arricchimento culturale extra scolastiche rivolte a studenti in grave svantaggio economico.

Naturalmente si tratta di una cifra piuttosto bassa, se si contano i 7 milioni e mezzo di alunni in Italia. Si cercherà, quindi, entro la fine di quest’anno scolastico di individuare le situazioni più a rischio, le aree e gli istituti più “sofferenti” per intervenire al meglio.

Save The Children in prima linea

A calcare la mano anche diverse associazioni che si occupano di infanzia, prima tra tutte Save The Children. Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children ha dichiarato: “Ci impegneremo ora a coinvolgere le bambine, i bambini e gli adolescenti nella definizione concreta di queste opportunità con proposte da presentare al Ministero dell’Istruzione, per fare in modo che questa iniziativa prenda in seria considerazione le loro reali esigenze“.

È un provvedimento rilevante perché a due anni di distanza dall’inizio della pandemia si riconosce che il danno prodotto dalla crisi non è solo quello economico, ma è anche una perdita educativa che oggi pesa sulle spalle dei bambini e degli adolescenti“, aggiunge.

“Ristori educativi passaggio fondamentale”

I deputati del Pd della commissione Cultura, Paolo Lattanzio e Paolo Siani, sull’emendamento: “I ristori educativi sono un passaggio fondamentale perché incidono direttamente sulla vita dei ragazzi e delle ragazze e non soltanto dal punto di vista emergenziale ma anche in prospettiva“.

In Italia – prosegue Lattanziola dispersione scolastica è risalita al 14%. I ristori educativi non sono solo un intervento riparativo ma servono a costruire senso di comunità e appartenenza e a colmare i più evidenti divari sociali. Un intervento che non è universalistico: noi non daremo 100 euro a chiunque ma compenseremo i giorni di scuola persi con attività formative“.

Raramente – ha sottolineato ancora Siani la politica si è preoccupata delle esigenze dei nostri studenti che sono stati costretti a perdere giorni di scuola e di socialità. A loro va assicurato un pieno recupero di ogni attività e un sostegno vero anche nei prossimi anni quando saremo fuori dalla pandemia“.

Foto di repertorio