Rito abbreviato per l’ex frate Buccheri: arrestato mentre consegnava droga a un detenuto

Rito abbreviato per l’ex frate Buccheri: arrestato mentre consegnava droga a un detenuto

ENNA – Il frate francescano, Rosario Maria Buccheri di 60 anni, che apparteneva alla diocesi di Piazza Armerina e cappellano del carcere di Enna, sarà processato con il rito abbreviato. L’uomo è stato arrestato nell’ottobre del 2022 mentre consegnava un panetto di hashish ad un detenuto.

Sacerdote ridotto allo stato laicale

Il processo avrà inizio il 23 gennaio prossimo. Buccheri è comparso dinanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Enna, che doveva decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Enna, la difesa ha chiesto il rito alternativo. L’uomo, inoltre, è stato ridotto allo stato laicale.

Il passato dell’ex frate

L’accusato è un ex carabiniere e apparteneva all’Ordine dei frati minori da oltre 20 anni. Dovrà rispondere oltre che di cessione di stupefacenti anche di detenzioni di armi e di oggetti atti allo scasso. Nella sua cella del convento di Enna erano stati trovati un fucile a canne mozze, una pistola, munizioni, un teaser, 35mila euro in contanti e tantissime schede telefoniche. Mentre nella sua auto erano stati rinvenuti un piede di porco, un passamontagna e un tirapugni.

Arrestato sacerdote, accusato di violenza sessuale ai danni di minori

Non è il primo caso di scandalo riguardante i sacerdoti del territorio di Piazza Armerina. Nel 27 aprile 2021 il frate Giuseppe Rugolo è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di minori. La presunta vittima sostiene che gli abusi siano avvenuti nella sagrestia della Chiesa di San Giovanni Battista, dal 2009 al 2013.

Il giovane che avrebbe subito gli abusi è stato sottoposto durante le indagini a nove ore di interrogatorio, in cui ha risposto alle numerose domande, ripercorrendo quanto accaduto negli anni passati.

Ovvero, sarebbe stato vittima, da quando aveva appena compiuto 16 anni e fino ai 20. I pubblici ministeri hanno delegato ogni attività investigativa alla Squadra Mobile di Enna che ha curato l’espletamento delle attività tecniche. Sono state esaminate decine di persone informate sui fatti, molte delle quali hanno fornito elementi di riscontro a quanto denunciato dalla vittima. Molte delle persone a conoscenza dei fatti da anni non vivono più ad Enna per motivi di studio o di lavoro.

In foto l’ex frate Buccheri