Da chi nasconde il coltello in auto a chi evade gli arresti domiciliari, il bilancio dei controlli dei carabinieri in provincia

Da chi nasconde il coltello in auto a chi evade gli arresti domiciliari, il bilancio dei controlli dei carabinieri in provincia

BARRAFRANCA – Proseguono i servizi di controllo del territorio predisposti dal Comando Compagnia carabinieri di Piazza Armerina con l’impiego nell’ultima settimana di un ingente dispiego di mezzi e personale.

Il dispositivo ha consentito di attuare un’efficace prevenzione e repressione dei reati in genere anche con particolare riferimento alla prevenzione di assembramenti e alla prevenzione di violazioni in materia di Covid, sottoponendo a controllo un numero complessivo di 389 persone e di 64 esercizi commerciali.

Il controllo del territorio rappresenta, infatti, la principale forma di prevenzione, in grado di incidere direttamente sulla soglia dell’allarme sociale con l’immediato risultato di impedire la commissione di reati e consentire il libero svolgimento delle legittime attività dei cittadini.

Nel corso dei controlli alla circolazione stradale, i militari del dipendente Nucleo Operativo e Radiomobile hanno fermato a Barrafranca un giovane originario della provincia di Caltanissetta, lo stesso avendo mostrato segni di nervosismo è stato sottoposto a perquisizione personale e veicolare, che ha permesso ai carabinieri di trovare, nascosto nel vano porta oggetti, un coltello a serramanico lungo oltre 18 centimetri che veniva immediatamente posto sotto sequestro.

L’uomo veniva denunciato alla Procura della Repubblica al Tribunale di Enna per porto, senza giustificato motivo, di armi od oggetti atti ad offendere. Sempre a Barrafranca, la locale Stazione, a seguito di attività investigativa, ha arrestato un pregiudicato di 55 anni.

L’uomo che si trovava agli arresti domiciliari poiché trovato, nello scorso mese di maggio dai carabinieri in possesso di cocaina pronta per essere immessa nel fiorente mercato della droga, era stato negli ultimi tempi oggetto di accurati controlli dei militari che avevano potuto constatare il mancato rispetto delle prescrizioni imposte dalla misura cautelare.

Per tali ragioni, su richiesta della Procura della Repubblica di Enna, il Tribunale – Ufficio G.I.P. ha emesso un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare che apriva le porte del carcere all’uomo che, espletate le formalità di rito, è stato portato nel carcere di Gela.