CATANIA – Sono due gli universi paralleli che, ad oggi, convivono all’interno della Società Calcio Catania, uno di questi è costituito da una identità societaria multiforme, marcatamente sempre più atomista, impantanata, inoltre, nell’ennesima, poco costruttiva, diatriba interna, rendendola sempre più impalpabile nell’immaginario collettivo dei tifosi. E non solo.
Così, tanto tuonò che piovve. O se vogliamo usare un altro modo di dire: ogni pazienza ha un limite, quest’ultimo già da tempo superato.
E pertanto non le manda a dire mister Baldini durante una conferenza stampa dove l’allenatore etneo ha messo in chiaro il suo – e l’altrui? – pensiero descrivendo una Società, come la Sigi, che spesso dimentica responsabilità, priorità e finalità dove una metafora forte come il “remare contro” le riassume tutte e tre in un sol colpo, a cui bisogna aggiungere la madre di tutte le domande posta dall’allenatore massese: “Chi sono questi soci?”.
Naturalmente, siamo pronti ad annotare eventuali repliche da parte di chi è stato chiamato in causa, se mai qualcuno avrà concreti argomenti utili a soddisfare la lecita curiosità del tecnico rossazzuro autore, fino adesso, di un vero miracolo calcistico. Perché, sono proprio i suoi ragazzi l’altro dei due universi che in maniera autonoma, autosufficienti, come se vivessero di vita propria, stanno dimostrando, nonostante tutto e tutti, una serietà d’altri tempi, quasi commovente. Pertanto, non ci sta Baldini e chapeau per la freddezza, mista a fermezza e signorilità, con cui ha descritto ciò che tutti noi immaginavamo da tempo con una insignificante percentuale di errore.
No, non è stato uno “sparare sul mucchio” al contrario: questo sfogo possiamo intenderlo, con le dovute proporzioni, una sorta di “lectio magistralis” da parte di chi è nel mondo del calcio da più anni e sa cos’è più utile alla serenità di un delicato ambiente come lo spogliatoio che, stoicamente, sta resistendo a endemici problemi economici, stipendi non pagati, contratti da “classe operaia” con sempre meno possibilità che questa possa “andare in Paradiso” e soprattutto, rimarca mister Baldini, sarebbe opportuno conoscere cos’è meglio dire o non dire prima di un incontro.
Tolto, dunque, il sassolino dalla scarpa si continua facendo il proprio dovere, pensando già al prossimo incontro di mercoledì sera, anche se per adesso nelle priorità della Società non sta certo ai primi posti. Primo effetto di questo sincero, quanto apprezzabile, sfogo?
Dopo seicento giorni torna il tifo organizzato nella Curva Nord. Se c’è un valore che i tifosi rossazzurri apprezzano più di tutti questo è la lealtà e, almeno noi, non scopriamo nulla di nuovo.