L’asso sulla fascia che non si tocca: Catania si coccola Djordjevic

L’asso sulla fascia che non si tocca: Catania si coccola Djordjevic

CATANIA – Un gigante alto 187 centimetri, che corre a destra e a sinistra, avanti e indietro: il terzino è un ruolo che a volte non premia, il solito lavoro che viene messo spesso in ombra, tranne quando quell’uomo, in questo caso ancora giovane, gioca d’attacco oltre che di difesa.

Il giovane di cui parliamo è Stefan Djordjevic, entrato pian piano come titolare inamovibile nell’undici di Pino Rigoli. Di ruolo fa il terzino sinistro ma in linea di massima la sua funzione è quella di prendersi l’intera fascia mancina e correre, correre, correre.

Il serbo, di Novi Sad, fu il primo acquisto del “Lo Monaco bis”: il 19 giugno arrivò l’ufficialità, l’ex Stella Rossa approdò in terra rossazzurra carico e pronto a giocarsi le sue carte: finora si è dimostrato un calciatore in crescita, duttile e dinamico in entrambe le fasi di gioco grazie alla sua corsa dirompente. È inoltre molto lucido, anche se durante le prime partite della stagione Rigoli lo utilizzò come terzino destro, non proprio il suo ruolo: poi venne spostato a sinistra e riuscì a ritagliarsi il suo spazio con tenacia e soprattutto buone prestazioni: lì la svolta, al “Massimino” contro il Messina.

16 le presenze, accompagnate da un assist in occasione della rete di Biagianti al Catanzaro dopo due minuti di gioco, sfida poi terminata 3-1 in favore dei rossazzurri. I minuti giocati sono 1.365 e quando Djordjevic è sceso in campo, il Catania ha perso soltanto due volte: la prima, a Siracusa nel derby, e la seconda, giovedì a Castellammare. Le altre due sconfitte sono arrivate contro Virtus Francavilla ed è rimasto in panchina, mentre nel derby contro l’Akragas non ha potuto giocare poiché squalificato.

Fino al match contro il Catanzaro era stato l’unico calciatore del Catania ad aver finito la propria gara anzitempo, visto che Djordjevic venne espulso a Matera, nel big match terminato a reti bianche in terra lucana.

Il calciatore serbo è, tra l’altro, uno molto attivo sui social: tra Facebook e Instagram è solito commentare le vittorie ottenute insieme con i suoi compagni, pubblicando foto che lo ritraggono in partita. Molto apprezzato dai tifosi, è uno dei pochi a cui arrivano davvero pochissime critiche: sta imparando ad ambientarsi, Catania gli piace e si impegna. Una bella storia quella di Djordjevic, che ha gamba, testa e giocata.

A Castellammare è stato in ombra, senza però combinare guai: semplicemente chiuso sulla fascia. Noi, però, attendiamo il suo primo goal perché, tirando le somme, per l’impegno profuso un abbraccio da parte della sua nuova tifoseria lo meriterebbe tutto…