Catania e l’incubo trasferta: i top e flop del rendimento esterno

Catania e l’incubo trasferta: i top e flop del rendimento esterno

CATANIA – La trasferta di Cosenza si fa più vicina, o quanto meno, ci si prepara ad essa.

La squadra di Pino Rigoli, archiviata la vittoria di domenica contro la Vibonese, non può permettersi un altro passo falso lontana dal “Massimino”: specie se, l’ultima uscita esterna, ha decretato una brutta sconfitta per i rossazzurri (a Francavilla Fontana, 1-0).

Vogliamo, per tanto, approfondire questa tematica dopo diverse partite in trasferta che non hanno fruttato nemmeno una vittoria, evidenziando i top e i flop di questo rendimento esterno che stenta a decollare ma che ha anche dei lati positivi.

Partiamo, però, dall’amaro.

I FLOP

L’attacco: il Catania in trasferta non segna praticamente quasi mai. I 5 gol di Di Grazia sono stati messi a segno tutti al “Massimino”, così come i due di Paolucci e quello di Calil. A segno solo Piscitella (Reggio Calabria, 1-1) e Barisic (Melfi, 1-1), che tra l’altro non rientrano nelle fila dei titolari. Troppi 0-0 e due settimane fa la prima sconfitta, per 1-0. Una metamorfosi radicale che va cambiata, specie se si è scesi in campi facilmente abbordabili come Andria, Melfi o Francavilla Fontana, dove potevano arrivare dei punti che avrebbero posizionato gli etnei nelle zone nobili della classifica, nettamente oltre la decima posizione.

L’identità: se il Catania in casa ha preso l’abitudine di vincere, vincere e ancora vincere, in trasferta parliamo di tutt’altra squadra. A prescindere dalle reti, i rossazzurri non hanno mai vinto. Il giro palla non funziona, le fasce non vengono sfruttate a dovere e mancano idee di gioco. Pino Rigoli dovrà trasmettere al suo Catania un tipo di gioco che può sdoppiarsi in caso di situazioni complicate, poiché i rossazzurri sono sempre troppo statici e mai sorprendenti. Insomma, chi fa i compiti per casa, in casa supera l’esame Catania non a pieni voti ma quasi.

I TOP

Matteo Pisseri: portiere straordinario sotto tutti i punti di vista. Elenchiamo sempre le stesse cose su di lui, non ci stancheremo però mai di dire che se il Catania ha racimolato qualche punto in trasferta, l’80% è stato merito suo in certe partite: ad esempio a Matera oppure a Foggia, due difficili impegni esterni che però sono terminati 0-0, portando un punto a casa. È il vero leader della difesa, tiene in mano le redini ed è sicurissimo. Si esalta spesso e facilmente e questo, per il Catania, non può che essere un vantaggio enorme. Potrebbe tranquillamente giocare in categorie superiori ma il suo agente, tramite un’intervista a ISP, ha dichiarato che il suo assistito non lascerà Catania nemmeno in caso di mancata promozione in B. E i tifosi rossazzurri se lo augurano vivamente che “Santo Pisseri” resti a difendere i pali della porta dell’Elefante.

La difesa: vuoi o non vuoi, giriamo la faccia della medaglia e troviamo un super reparto arretrato, con sole 3 reti subite. Bergamelli e Gil centrali sono particolarmente affiatati, Di Cecco e Djordjevic sulle fasce vanno e vengono cercando anche la trequarti con discese (soprattutto da parte del terzino serbo) dirompenti. Molto corretta, con il solo Djorjdevic espulso in occasione di Matera-Catania, i tempi e le marcature vengono tenute in maniera non troppo maniacali ma spesso davvero decisive. In particolare, Bergamelli continua a giocare al di sopra della sufficienza, Gil impara a crescere e finalmente potrà tornare a giocare contro il Cosenza. Di Cecco la sorpresa ormai però confermata e Djordjevic, destinato forse ad essere riserva ma che invece si è guadagnato meritatamente il posto. Sotto questo aspetto, Rigoli non poteva chiedere di meglio.