Operazione Rimpatrio, il tragicomico specchio sociale della migrazione

Operazione Rimpatrio, il tragicomico specchio sociale della migrazione

CATANIA – Sorrisi, battute esilaranti e riflessioni dall’amara ironia per “Operazione Rimpatrio”, in scena fino al 9 aprile nella cornice di Scenario pubblico, per lo spettacolo conclusivo della rassegna Teatro Mobile.

Storia forte dai contenuti sempre attuali, nata dalla penna di Guglielmo Ferro, realizzata con intelligente umorismo dalla perfetta regia di Francesca Ferro con l’aiuto di Francesco Maria Attardi in cui è facile leggere il riferimento all’attuale situazione migratoria dei numerosi clandestini che affollano il nostro mare.

Operazione Rimpatrio parla di migrazione, per ricordare i viaggi dei nostri corregionali in cerca di fortuna e il loro rientro in una Patria, la Sicilia diventata repubblica confederata e terra promessa, che li sente e vede come degli usurpatori e non come figli della stessa terra, in chiave grottesca per una messa in scena sopra le righe.

Piéce dal ritmo veloce che racconta in modo surreale e tragicomico i difetti e i pregi del nostro quotidiano in cui il diverso è sempre visto con estrema diffidenza e paura. Ottimo l’affiatamento di tutto il cast capitanato da uno straordinario Agostino Zumbo nelle eccentriche vesti del cancelliere Salvatore Mirabella, figura non troppo lontana dai nostri attuali politici, capace di incarnare l’opportunismo tipico di chi governa per trarre a proprio vantaggio anche le situazioni più paradossali uscendone sempre vincitore. Un rientro in Patria per risolvere questioni di onore come quello di Maria Fichera, al secolo Anna Scandurra scappata via dalla Sicilia per non morire di mafia, interpretata da Ileana Rigano, in cui l’odio per i torti subiti trova grazie a questa speciale operazione politica e di marketing l’occasione ideale per portare a termine quella vendetta agognata da troppi anni.

Nel cast anche Plinio Milazzo, anima inarrestabile e giocosa della rappresentazione che dona insieme a Domenico Gennaro emozioni diverse come i vari personaggi a cui hanno dato vita sulla scena, per una nuova edizione di un testo rappresentato a quasi dieci anni di distanza in una nuova veste interpretativa. Completano la scena Mirella Petralia, Renny Zapato e i giovani narratori Verdiana Barbagallo, Giuseppe Cosentino, Chiara Esposito, Francesco Fiaschi, Francesco Macalusco, Antonio Marino, Giovanni Maugeri, Flavia Monfrini, Vincenzo Ricca, Ruggero Rizzuti e Rosanna Sapia.

Elisa Guccione