CATANIA – Le Giornate FAI di Primavera hanno compiuto quest’anno trent’anni. Un traguardo importante coinciso, grazie alle mutate condizioni imposte dalla pandemia di Covid-19, con una rinnovata possibilità di godere, con maggiore libertà, del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
In tutte le città italiane, infatti, il Fondo Ambiente Italiano ha provveduto ad organizzare nel fine settimana tra il 26 ed il 27 marzo una serie di iniziative culturali costruite con il dichiarato scopo di riconnettersi “alla storia e alla cultura dell’Italia permettendo ai visitatori di sentirsi parte dei territori in cui vivono e di cui spesso non conoscono appieno la bellezza e il valore”.
Anche la Delegazione FAI di Catania ha operato in questo senso e nel centenario della morte di Giovanni Verga ha deciso di celebrare il grande scrittore verista promuovendo la riscoperta, a Catania e in provincia, dei luoghi da quest’ultimo narrati.
In tutti i contesti è stata proposta la collaudata esperienza dell’”Apprendista Cicerone“, un progetto di cittadinanza attiva destinato ai ragazzi delle scuole secondarie cui viene offerta “l’occasione di accompagnare il pubblico alla scoperta del patrimonio di arte e natura del proprio territorio e di sentirsi direttamente coinvolti nella vita sociale, culturale ed economica della comunità a cui appartengono, diventando esempio per altri giovani in uno scambio educativo tra pari”.
Tante le scuole catanesi che hanno aderito a questa iniziativa e tra queste la Scuola Secondaria di I grado “Quirino Maiorana” diretta dalla dottoressa Gisella Barbagallo, coadiuvata nell’occasione dalla prof.ssa Sandra Testa, coordinatrice del progetto per l’istituto, e dal gruppo di docenti che hanno accompagnato i ragazzi in questa esperienza.
Alle giovani aspiranti guide della “Maiorana”, dislocate all’interno dell’eccezionale complesso dell’ex Monastero dei Benedettini di Catania, è stata, in particolare, affidata la visita all’emeroteca del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università e la presentazione delle evidenze archeologiche relative al quartiere residenziale di età romana scoperto negli anni Ottanta nel corso del restauro e della riqualificazione del monumento coordinati dall’architetto Giancarlo De Carlo.
Opportunamente formati dai propri docenti nel corso delle settimane precedenti l’evento, i ragazzi, superata l’emozione, hanno accolto con disinvoltura e simpatia i numerosi visitatori assolvendo all’incarico affidato con serietà e competenza. La soddisfazione evidente sui visi di alunni e docenti ed i complimenti sinceri ricevuti da tutti i presenti hanno contribuito a confermare la bontà del progetto ed il raggiungimento degli obiettivi fissati: aumentare, nei ragazzi e nei visitatoti, il grado di sensibilizzazione nei confronti del patrimonio culturale e storico-artistico del proprio territorio, accrescere la consapevolezza sui temi della gestione e valorizzazione dei beni artistici e del paesaggio, integrare le conoscenze teoriche con una esperienza pratica altamente formativa.