CATANIA – Dalle ore 9 di questa mattina, da piazza Roma, è partito un corteo per dire NO alla riforma “Buona Scuola”, “all’Alternanza Scuola – Lavoro” ed al taglio dei fondi per l’istruzione.
“Oggi contemporaneamente in più di 20 città italiane gli studenti e le studentesse scenderanno in piazza” – dichiarano gli ‘Studenti Catanesi’, una piattaforma che include la maggior parte delle scuole di Catania -. “La legge 107, cosiddetta ‘Buona Scuola’ è stata approvata da quasi due anni e ha già portato al peggioramento delle condizioni degli studenti: programmi troppo estesi, diminuzione dei fondi stanziati per l’istruzione,e soprattutto l’inserimento delle ore obbligatorie di alternanza scuola – lavoro.”.
Per fare un esempio, secondo l’associazione infatti, nell’ambito del progetto “Alternanza Scuola-Lavoro”, aziende come Mc Donald’s avrebbero impiegato giovani provenienti da un liceo classico catanese:“Centinaia di studenti e studentesse si sono dovuti infatti fronteggiare con questo modello di scuola che porta allo sfruttamento e alla rassegnazione per un futuro di precarietà e disoccupazione. L’Alternanza scuola-lavoro ci sottrae ore di studio e socialità, e non ci aiuta, né ci forma in nessun modo, durante il nostro percorso di studi”.
Per questo il corteo, dopo aver sfilato in via Etnea, si è soffermato davanti al Mc Donald’s di piazza Stesicoro dove è stato anche esposto uno striscione.
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Una riforma da cui vorrebbero prendere le distanze perché non interessata al futuro dei ragazzi: “Per questo abbiamo organizzato questa manifestazione, per dimostrare che, come avevamo detto, la ‘Buona Scuola’ sarebbe stata l’ennesima riforma fallimentare decisa da chi non considera i bisogni dello studente! Vogliamo riprenderci le nostre scuole e i nostri diritti”.
Un problema che ha riguardato non solo le scuole ma anche gli studenti universitari, che per questo scenderanno a fianco degli altri studenti catanesi per partecipare alla manifestazione.
“Il diritto allo studio è un diritto sociale da garantire a tutti e tutte. Negli ultimi anni si è de finanziata l’università pubblica rendendola sempre più chiusa, elitaria e aziendalizzata. Inoltre, le università del sud Italia sono quelle che hanno risentito maggiormente dei tagli ai fondi e sono quelle più svantaggiate dalla VQR (Valutazione Qualità della Ricerca). Come se non bastasse, la corruzione, il clientelismo, il baronaggio, i sistemi di potere che caratterizzano i nostri atenei non ci permettono di vivere l’università tranquillamente” ha dichiarato Lara Torrisi, studentessa del “Coordinamento Universitario Catania”.
“Siamo stanchi e stanche di subire tutto questo. Vogliamo lottare, vogliamo vivere l’università appieno rivendicando i nostri diritti negati e vogliamo farlo scendendo in piazza”, rincara poi la ragazza.
Tappa finale della manifestazione sarà piazza Università.