Il C.D. Fava di Mascalucia risponde al grido “Palermo chiama Italia”

Il C.D. Fava di Mascalucia risponde al grido “Palermo chiama Italia”

MASCALUCIA – La nostra vita sarà più gioiosa se ci libereremo dalla mafia. Ho quasi la sensazione oggi di vedere Giovanni che esce dal portone con le sue cartelle sotto braccio“. Queste le parole pronunciate da Maria Falcone, sorella del giudice barbaramente assassinato insieme alla moglie e alla sua scorta davanti la moltitudine di persone riunitesi davanti “l’albero di Falcone”.

Commento particolarmente struggente, a cui si ricollega quanto pronunciato dal ministro Marco Bussetti, (anch’egli presente insieme a un foltissimo numero di figure istituzionali alla giornata commemorativa riguardo le stragi di Capaci e di via d’Amelio): “Quella del 23 maggio è una scuola viva. Animata dall’insegnamento di importanti servitori del nostro Stato che hanno dato la vita per liberare il loro Paese dalla mafia, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A 27 anni di distanza, continuiamo a ricordare questi martiri del nostro Stato perché la loro testimonianza e il loro sacrificio non vadano perduti. Perché le nuove generazioni sappiano che l’Italia del 2019 è debitrice nei confronti di quegli uomini. E che ancora tanto rimane da fare: le nostre società hanno anticorpi per reagire al fenomeno mafioso, alla violenza, alla sopraffazione. Ma non ne sono immuni. Ed è per questo che dobbiamo investire sull’educazione dei nostri giovani: diffondere la cultura del rispetto e della legalità è fondamentale se vogliamo costruire una comunità giusta e in pace“.

Principi questi che oltre a essere una premessa culturale indispensabile, si pongono come un sostegno operativo quotidiano, perché solo un’azione di lotta radicata saldamente nelle coscienze e nella cultura dei giovani, potrà acquisire caratteristiche di duratura efficienza, di programmata risposta all’incalzare del fenomeno criminale. Nel contesto esposto, l’educazione alla legalità acquista ruolo fondamentale nella scuola che voglia ribadire fortemente la propria visione educativa, intesa quale promotrice per l’ acquisizione di una coscienza civile e di una cultura del rispetto delle regole di convivenza sociale.

Una “Cultura della legalità” intesa come un orientamento al “saper vivere”, in cui gli alunni possano acquisire il senso di responsabilità civile e dei valori di giustizia traducendoli concretamente nella vita quotidiana. Un modello di vita che si esplichi non solo come premessa culturale indispensabile ma anche quale sostegno operativo quotidiano, è la premessa che ha delineato le linee guida del progetto legalità promosso dal Circolo Didattico Fava di Mascalucia, guidato dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Gabriella Capodicasa.

Anche quest’anno, in rappresentanza di tutti gli alunni della scuola, le classi quinte A,B,E,F,G e la classe IV A, accompagnate dalle loro insegnanti, accogliendo l’invito di Palermo chiama Italia, hanno aderito alle iniziative commemorative previste per il 23 maggio, in ricordo della strage di Capaci e di via D’Amelio dove persero la vita i magistrati: Giovanni Falcone Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli uomini delle loro scorte. Evento commemorativo promosso da tutti gli organi istituzionali dello Srato (fra i quali Ministero della Pubblica Istruzione, l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, polizia di Stato, carabinieri, Guardia di Finanza ) nonché dalla fondazione Falcone.

Grande l’entusiasmo dei bambini che hanno avuto modo di poter partecipare a momenti di riflessione e attività sul tema della lotta alla criminalità insieme a migliaia di altri giovani giunti da tutta Italia. Memorabile la loro giornata che ha avuto inizio nella storica piazza Magione, (dove sono cresciuti sia Giovanni Falcone che Paolo Borsellino, compagni e amici sin dai tempi d’oratorio) e che li ha visti impegnati in attività educative e laboratori inerenti la tematica legalità. I bambini hanno dipinto, creato girandole scritto messaggi personali contro la mafia, assistendo ad un concerto dove si sono esibiti cantanti locali.

Dopo il pranzo offerto loro dalla Fondazione Falcone i ragazzi hanno preso parte alla manifestazione “Palermo chiama Italia” confluendo nei cortei partiti da via D’Amelio e dall’aula bunker per raggiungere l’albero di Falcone (albero questo che fu posto di fronte all’abitazione del giudice, all’indomani della strage di Capaci). I bambini della classe IV A, scelti dagli organizzatori, hanno recato uno striscione percorrendo le strade cittadine, cantando sotto il manto delle lenzuola bianche esposte dai balconi degli edifici e simbolo della lotta alla mafia. Arrivati davanti la casa di Falcone alla presenza, di alte cariche dello Stato e dopo la lettura dei nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio a cui è seguito un minuto di silenzio da parte di tutti i presenti, i piccoli studenti del C.D. FAVA hanno ascoltato in religioso silenzio e grandissima commozione le note del Silenzio eseguito dalla polizia di Stato in onore e commemorazione dei caduti ad opera della mafia. Di seguito struggenti i momenti che hanno riunito i bambini al foltissimo pubblico per intonare all’unisono l’inno di Mameli a cui è seguito il bellissimo volo di palloncini tricolore. Un grido di speranza rinnovato anche quest’anno e che fa eco alle parole di Paolo Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo“.