CATANIA – C’è aria di sinistra alla prima assemblea regionale dell’associazione Sinistra è Cambiamento, organizzata ieri a Catania, alla presenza del suo presidente nazionale Cesare Damiano, nonché presidente della Commissione Lavoro alla Camera, e del ministro alle Politiche Agricole, Maurizio Martina. E c’è voglia di una politica che torni a parlare alla gente, che esca dai palazzi e riempia le piazze.
“Questa è l’occasione per l’insediamento ufficiale in Sicilia di una componente del Partito Democratico che vuole portare al suo interno un punto di vista legato ai temi dello sviluppo, del lavoro, dell’eguaglianza sociale”: così ha esordito il presidente Cesare Damiano, accompagnato da Martina che ha parlato di temi, questi, “che costituiscono la nostra identità e anche il nostro impegno quotidiano in termini di proposte al PD e di responsabilità di governo”.
All’evento, voluto a Catania dalle deputate Luisa Albanella, Camera dei Deputati, componente della Commissione Lavoro e Concetta Raia, presidente della Commissione Ue all’Ars, sono intervenuti Angelo Villari, assessore al Welfare Comune di Catania, Roberto Bruno, sindaco di Pachino, Maria Concetta Serse PD Trapani, Antonio Montagnino, già senatore sottosegretario Lavoro Governo Prodi, Bianca Mascolino consigliere comunale di Vittoria, Sara Sindoni, consigliere comunale di Randazzo.
È stato Angelo Villari ad aprire il dibattito. “Un’area che sentiamo molto vicina alle idee che da sempre perseguiamo” ha detto, e parlando di welfare ha ricordato come la crisi economica ha accentuato i fattori di esclusione sociale e di diseguaglianza “che non sono stati interpretati adeguatamente. È per questo che la lotta per il lavoro e per superare le diseguaglianze sociali deve essere l’impegno prioritario”.
Dalla prima fila della platea, sono intervenuti anche il sindaco di Catania Enzo Bianco, Fausto Raciti, segretario regionale Pd, Giacomo Rota, segretario generale CGIL Catania. Presenti sindaci della provincia etnea, parti sociali e datoriali, terzo settore, imprenditori, lavoratori.
“Il lievito del PD è per sua stessa natura la sinistra, non solo per la sua storia, ma anche per una prospettiva futura”, ha detto Fausto Raciti. “C’è un tempo per ogni stagione – ha aggiunto Bianco –il Pd oggi deve riprendere a lavorare per un vero e grande partito democratico, con una anima ispirata alla sinistra italiana che sia credibile, rispettata, che abbia cultura di Governo”.
A scaldare i motori è stato Giacomo Rota: “Se il PD non sa intrepretare o non sa affrontare le esigenze degli ultimi – si domanda – degli esclusi, dei giovani che non lavorano, di chi si fa la valigia, di chi a cinquant’anni chiude la partita Iva, cos’ha di sinistra?”
Rilancia Concetta Raia: “Il nostro è un partito grande, con tante componenti di diversa estrazione e storia politica, ma c’è bisogno che l’anima della sinistra ispiri l’agire quotidiano, perché la gente deve poter vedere nel Partito democratico un punto di riferimento chiaro e netto”.
Luisa Albanella si è soffermata sui temi del lavoro: “Io sono tra quelli che ha ritenuto un errore allontanare il confronto con i corpi intermedi – ha sottolineato – Il fatto che sia ripresa la concertazione con le parti sociali è positivo. Non dimentichiamo che i questi anni abbiamo cercato eliminare le storture più evidenti, mettendo mani, per esempio, agli orrori della legge Fornero, un provvedimento solo economico, per fare cassa”.