Immigrazione: scontro Renzi – Salvini nel giorno della “Marcia a piedi scalzi”

Immigrazione: scontro Renzi – Salvini nel giorno della “Marcia a piedi scalzi”

CATANIA – Non si placano le polemiche sul tema dell’immigrazione così come non accennano a trovare un accordo sulla questione Matteo Renzi e Matteo Salvini. Dopo il botta e risposta mediatico tra i due uomini politici, botta e risposta che tra l’altro non sempre si è svolto nel rispetto di tutte le norme del vivere civile, ancora oggi non emerge alcun punto di contatto tra le ideologie da loro rappresentate.

Se Matteo Salvini, ospite del programma tv “La telefonata di Belpietro” tuona: “Le porte di casa mia sono sempre aperte a chi ne ha bisogno, ma c’è un bombardamento mediatico anti italiano per fare sentire ‘bestia’ chiunque chieda limiti. Il problema è espellere domani mattina, se fossimo uno Stato serio, le centinaia di clandestini che stanno bivaccando in Italia“. E il leghista si accende ancor di più se vengono rievocate le parole di Angelino Alfano, il quale negli scorsi giorni aveva affermato di essere intervenuto prontamente sulla questione rimpatriando parecchi migrantiSalvini sottolinea di nuovo “Alfano è un incapace incollato alla poltrona, prima tornerà un ministro dell’Interno normale, meglio sarà per gli italiani“. 

Matteo Renzi sembra voler adottare invece una linea morbida in merito al problema dell’immigrazione; dichiara infatti in una lettera: “Occorre superare la logica dell’egoismo nazionale. E dunque superare Dublino. Giusto che gli hotspot siano gestiti a livello europeo, ma ciò sarà possibile solo se ogni paese accoglierà un certo numero di ospiti (quote) e i rimpatri per chi non ha diritto di asilo verranno organizzati dall’Unione Europea, e non dai singoli Stati. L’Europa, del resto, è ad un bivio, e non lo dicono solo i giornali o la politica, è sotto gli occhi di ognuno di noi ogni giorno“.

Il dibattito, cosa del resto prevedibile, finisce presto per spostarsi sull’Europa e sull’atteggiamento del vecchio continente verso una questione di difficile risoluzione che per decenni ha rappresentato un problema tutto italiano. Matteo Salvini dichiara in tv: “Temo che questa Europa stia pensando a un futuro di guerra, solo dei pazzi schierano soldati ai confini della Russia, li mandino a combattere l’Isis e il terrorismo“.

Totalmente diverso l’approccio renziano: “L’Italia è orgogliosa dei propri figli che lottano contro le onde per salvare vite umane. Ma l’Italia sa anche che non basta commuoversi, bisogna muoversi. Le emozioni sono importanti, ma le azioni oggi servono di più. Che nessuno immagini di cavarsela con il solito rito del minuto di silenzio. Occorre più visione nella politica estera. Diciamo le cose come stanno: la comunità’ internazionale, e l’Europa, hanno sottovalutato il peso delle proprie iniziative in Libia e Siria e sopravvalutato la propria capacità di costruire un futuro in quei territori. Non basta cacciare un dittatore o bombardare un nemico se poi non si vince la sfida educativa, culturale, economica, in quei paesi; e dunque la sfida politica. Per il presidente del Consiglio, quindi, “occorre maggiore attenzione all’Africa” ma “è anche arrivato il momento per l’Europa di fare un focus sul Mediterraneo, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione a cominciare dal prossimo summit a Malta dell’11 e 12 novembre fra i paesi dell’Unione e africani“.

La questione dell’immigrazione, benché non tutti concordino, ha poi dei riflessi anche sul tema della gestione interna delle nostre risorse finanziarie. Partendo da questo presupposto Matteo Salvini si esprime anche in merito a temi caldi della politica italiana quali le pensioni e le possibili alleanze politiche: “La Lega martedì andrà a occupare nuovamente il ministero dell’Economia, perché non è possibile che gli italiani siano penalizzati da una legge come la Fornero. Pur di fare ripartire l’Italia sono disposto a dialogare con tutti. Con il M5S è difficile perché un giorno dicono una cosa e poi ne fanno un’altra, con Fi sono disponibile ma con un programma serio perché si parla tanto ma si deve fare. Il candidato del centrodestra? Scelgano gli italiani con le primarie“.

L’acceso dibattito sull’immigrazione che ha contrapposto Matteo Renzi e Matteo Salvini assume oggi dei contorni un po’ particolari: l’11 settembre è stato scelto infatti per marciare scalzi in 35 città italiane. Oggi alla Plaja di Catania, ne parliamo a parte. L’evento, ribattezzato “Marcia delle donne e degli uomini a piedi scalzi” ha infatti lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica circa la condizione dei tanti immigrati che giungono quotidianamente sulle coste italiane.