CATANIA – “Il malaffare ha sempre più garanti“, lo affermano i rappresentanti catanesi del Movimento 5 Stelle riferendosi al caso Giuseppe Castiglione e alle polemiche che ultimamente hanno riguardato la gestione del Cara Mineo.
Ivan Scalfarotto, sottosegretario del partito, ha tra l’altro sostenuto oggi in aula che “Il governo salva il sottosegretario alle Politiche agricole di Ncd, Giuseppe Castiglione, esprimendo parere contrario su tutte le mozioni di censura nei suoi confronti“. In sostanza quindi Giuseppe Castiglione, coinvolto nell’inchiesta relativa a Mafia Capitale e in particolare nelle indagini riguardanti la gestione del centro di accoglienza del Cara di Mineo, godrebbe a parere dei pentastellati di agevolazioni direttamente provenienti dalle alte sfere della giustizia.
Del resto i grillini siculi già da tempo si erano occupati di verificare e denunciare alcuni aspetti critici della gestione del noto centro di accoglienza. In particolare alcuni esponenti del partito d’opposizione hanno ritenuto necessario segnalare a chi di competenza l’illegittimità di alcuni appalti nonché alcuni ben camuffati danni all’erario pubblico. Sostengono infatti i rappresentanti del M5S: “Nel luglio 2011 Giuseppe Castiglione viene nominato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri soggetto attuatore per la gestione del Cara, allestito nel villaggio della solidarietà di Mineo in provincia di Catania. Lo scorso 27 maggio, in una lettera indirizzata al ministro Alfano, Raffaele Cantone, presidente dell’autorità nazionale anticorruzione, definiva illegittimo l’appalto del Cara di Mineo vinto nell’aprile 2014 da un raggruppamento di imprese. Informava altresì il ministro di voler sottoporre la questione al giudice contabile per la valutazione di eventuali profili di danno erariale“.
Il Cara Mineo, il centro d’accoglienza più grande di tutta Europa, verserebbe poi in uno stato di profondo abbandono. A testimoniarlo sono, ancora una volta, alcuni rappresentanti del partito di Beppe Grillo. D’altra parte chiunque decidesse di avvicinarsi al centro di ricovero noterebbe ovunque una certa incuria: sporcizia, compravendite non esattamente regolari e disordine. Secondo i dati provenienti da un sopralluogo effettuato dai deputati pentastellati catanesi al Cara di Mineo infatti: “Lontano dalle telecamere e dalle ispezioni delle commissioni parlamentari si possono vedere bancarelle ambulanti e irregolari, sporcizia ovunque, rifiuti abbandonati. Si parla persino di traffico di stupefacenti e, ovviamente, sono presenti le antenne paraboliche piazzate lì per gli americani che i migranti utilizzano come sostegno per stendere i panni“.
Il caso Giuseppe Castiglione, così come le indagini su Mafia Capitale, si arricchiscono quindi di nuovi sconcertanti particolari.