La Sicilia al centro del Mediterraneo nei progetti di Fratelli d’Italia

La Sicilia al centro del Mediterraneo nei progetti di Fratelli d’Italia

CATANIA – La prima sfida era certamente quella di radunare sotto il sole cocente di un sabato dell’estate catanese un discreto numero di cittadini, interessati allo sviluppo della Sicilia. E, nella splendida cornice di Porto Rossi, nella scogliera di Piazza Europa, l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto: la canicola, pur infastidendo, non ha intimorito nessuno, non ha limitato il dibattito ed è stata sconfitta da una nutrita schiera di partecipanti attenti ed interessati.

D’altra parte, il tema scelto Sicilia Mare Nostrum”, era più che un titolo importante, visto che prevedeva al centro del dibattito: l’attuazione del Piano Mattei annunciata dal Primo Ministro Giorgia Meloni, il ruolo dell’Unione Europea in Africa e i grandi temi dell’autonomia energetica e dello sviluppo industriale alla luce dei nuovi scenari internazionali venutisi a creare soprattutto con la guerra tra Russia e Ucraina.

La conferenza e la presenza politica

La conferenza, introdotta dal collega Francesco Lamiani e poi trasformata in un talk show moderato dal collega Luca Ciliberti, è stata organizzata dal gruppo dirigente siciliano di Fratelli d’Italia con in testa l’ex assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza e il deputato all’ARS Giuseppe Zitelli.

La presenza politica sul palco ed in platea, qualora ce ne fosse stato bisogno, ha avallato la “potenza di fuoco” dell’asse provinciale-regionale-nazionale in seno al partito di Giorgia Meloni: due ministri del calibro di Nello Musumeci e Adolfo Urso, due attivi deputati nazionali come Manlio Messina e Francesco Ciancitto, il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno, il coordinatore regionale del partito Salvo Pogliese, il presidente del gruppo di Fratelli d’Italia all’Ars Giorgio Assenza, l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Elena Pagana, il Sindaco di Catania Enrico Trantino.

A porgere il saluto di benvenuto è stato il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Alberto Cardillo che ha poi ceduto il microfono al senatore Salvo Pogliese. Ad avvicendarsi a loro è stato l’onorevole Giorgio Assenza che ha portato il saluto dei 13 Deputati all’Ars e dei 4 assessori regionali in carica al governo Schifani. Assenza, entrando subito nei temi dell’iniziativa, ha sottolineato che “la Sicilia non può essere solo terra di passaggio dell’energia rinnovabile e non può certo pagare in termini di mancato ristoro e problemi ambientali ma deve essere la prima fruitrice di un progresso che la vede protagonista”.

Anche il Presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, dopo avere ringraziato gli organizzatori dell’incontro, ha posto l’accento sull’importanza di riunioni come quella organizzata perché sottolineano che “Fratelli d’Italia ha una politica strategica, del fare, e lo dimostra proprio in momenti di confronto come questo”.

Dall’onorevole Francesco Ciancitto sono arrivati gli elogi al precedente esecutivo regionale. “I risultati del governo Musumeci – ha detto – sono encomiabili e, in special modo, quelli raggiunti nel turismo grazie all’opera dell’ex assessore al ramo Manlio Messina che ha impresso un’accelerazione ai flussi turistici”.

L’onorevole Giuseppe Zitelli che, come detto insieme a Ruggero Razza, si è prodigato nell’organizzazione di questo primo appuntamento di “Mare Nostrum” ha spiegato le ragioni della scelta del titolo dell’incontro motivandole con “l’atavica origine del nome, che risale all’antico Impero Romano e che racchiudeva tutto il significato e la potenza del Mar Mediterraneo” ed ha poi ricordato la figura di “Enrico Mattei che fu presidente dell’ENI, uomo simbolo degli anni ’50, e contribuì a sviluppare l’impresa energetica in Italia”.

Il video realizzato per “Sicilia Mare Nostrum”

Un video realizzato per “Sicilia Mare Nostrum” e che ha brillantemente esaltato le bellezze del territorio isolano, ha fatto da ponte al passaggio al talk show che ha portato sul palco gli artefici principali del dibattito.

Ad essere stimolato per primo alle riflessioni e ai progetti per Catania è stato il Sindaco Enrico Trantino. Il primo cittadino ha riferito di “un recente incontro con i vertici di RFI per affrontare il tema del water front cittadino. Ebbene – ha riferito Trantino – si stanno ponendo le basi per la Catania del 2030 in quanto RFI farà di tutto per finanziare il progetto che prevede di dare alla città un volto nuovo”.

Manlio Messina ha sottolineato “il grande lavoro che stanno svolgendo i due ministri siciliani. In questi 8 mesi di governo – ha poi aggiunto – sono stati portati avanti una quantità enorme di Decreti Legge e Disegni di Legge che ci stanno permettendo di dare un volto nuovo all’Italia. Ci sono tantissimi gufi che sperano nei fallimenti di questo esecutivo e che, invece, non si danno pace per i risultati evidenti che si registrano. Stiamo portando l’Italia dove mai nessun altro governo l’aveva portata”.

Per l’assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Elena Pagana, è fondamentale il lavoro di sinergia che si sta compiendo tra il governo regionale e quello nazionale. Così come di estrema urgenza ed importanza sono le soluzioni da dover trovare per concessioni, forestali, personale marittimo, territori come Priolo Gargallo “tutti temi – ha detto l’assessore – su cui non si possono rischiare passi falsi e non si possono illudere gli operatori economici siciliani”.

Le parole di Urso e la video-intervista

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha detto chiaramente che c’è un obiettivo ben preciso, quello di capovolgere “i rapporti di forza geopolitici: saremo noi – ha detto – a rifornire di energia la Germania, la Svizzera, l’Austria, l’Olanda e in questo sicuramente l’Italia raggiungerà il suo ruolo. L’Europa è cresciuta, dopo la caduta del muro di Berlino, negli ultimi 30 anni, verso oriente. Adesso le cose sono cambiate e l’Europa dovrà approvvigionarsi dal sud e, in tutto questo contesto, la Sicilia ha un ruolo centrale. Abbiamo due grandi aziende di successo come Enel-3Sun e ST-Microelectronics e non è un caso che Catania e la Sicilia possano ambire, nei prossimi anni, a diventare il polo di sviluppo principale in Italia e tra i primi in Europa”. 

Poi, Urso nell’intervista rilasciata, mostra tutto il suo orgoglio per il ruolo che sta assumendo l’Italia in campo europeo ed internazionale.

Le parole di Musumeci e la video-intervista

La Sicilia, dunque, sembra in pole position per andare incontro ad uno sviluppo energetico-industriale che potrebbe annoverarla tra i protagonisti del rilancio dell’Italia e del continente europeo.

E chi, più del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, ha posto le basi per un cambiamento radicale, una inversione di rotta per la Sicilia? Ha iniziato a farlo da Presidente della Regione Siciliana (prima di quest’ultimo incarico col governo Meloni) e, adesso, continua a farlo da ministro della Repubblica che, grazie al ruolo avuto assegnato dalla Premier, si è reso ancor più conto di quanto strategica sia la posizione insulare della nostra isola e di quanto sia importante il mare.

C’è un mondo sconosciuto per l’ottanta per cento ed è sott’acqua; e una realtà della quale ho preso cognizione piena quando Giorgia Meloni ha voluto affidarmi la delega per le politiche del mare – ha detto il ministro Musumeci –. Oggi il Mediterraneo non è un mare di frontiera ma, come amo definirlo io, un mare di cerniera che unisce popoli del nord con popoli diversi, dell’Africa. L’obiettivo è riuscire a coordinare quegli 8 o 9 rami ministeriali che si occupano del mare e che non hanno mai costruito una vera e propria strategia comune: la cantieristica, la crocieristica, la nautica, le aree protette, la biologia marina, la geologia marina, lo sport, la portualità, le infrastrutture, la pesca”.

“Giorgia Meloni ha deciso di dover creare un tavolo al quale debbono prendere posto tutte le filiere perché ognuna possa parlare con le altre e assieme definire una vera e propria strategia, piaccia o no. L’Italia nel mondo conta solo se conta nel Mediterraneo: questo è un dato che non appartiene alla geografia ma alla strategia di una nazione che oggi ha restituito protagonismo alle popolazioni del Mediterraneo. Come può l’Italia non occuparsi dei Paesi nordafricani, della Tunisia che si trova a 140 chilometri dalla Sicilia, la stessa distanza che c’è fra Milano e Genova. Non si può abbandonare al proprio destino quella terra perché è una delle porte più frequentate dai migranti”, prosegue.

Poi, il ministro ha voluto giustamente ricordare i risultati conseguiti durante i suoi 5 anni di Presidenza alla Regione Siciliana, iniziando ad elogiare il lavoro svolto nel settore turismo.

I flussi turistici – ha sottolineato Musumeci – vanno intercettati un anno prima. Non si semina la domenica e si raccoglie il lunedì. E noi rivendichiamo con orgoglio i nostri risultati perché un partito si alimenta dalla capacità di sapere presentare il fatturato espresso. Noi rivendichiamo l’orgoglio dell’appartenenza, di ciò che è stato fatto col sudore e con la politica pulita. Rivendico l’orgoglio di avere voluto due termovalorizzatori che speriamo possano essere presto avviati; a proposito del mare, rivendico di avere investito 150 milioni per i porti regionali e minori; l’orgoglio di avere aperto l’Ospedale San Marco che era destinato a rimanere una incompiuta depredata”.

Ed ancora, tornando a vestire i panni del ministro, ha espresso un’altra personale soddisfazione: “Il primo atto che ho compiuto da ministro per la Protezione Civile è stato un atto etico, se mi consentite, e chi ha avuto defunti nella propria casa, nella propria famiglia, lo capisce. In uno dei cimiteri di Palermo giacevano 1.300 bare con altrettanti cadaveri accatastati in un deposito. E lì non ci puoi andare neanche a portare un fiore, a dire le preghiere. L’ho ritenuto un fatto di emergenza nazionale; ho dichiarato, ho proposto al governo di dichiarare l’emergenza nazionale. Abbiamo dato 2 milioni di euro al comune di Palermo con la condizione che entro un anno quella vergogna, con grave pregiudizio anche di ordine igienico-sanitario, sarebbe dovuta scomparire”.

“Ebbene, lunedì mattina andrò a Palermo perché il governo di centrodestra della città capoluogo, in 9 mesi ha ridotto di oltre la metà la giacenza delle bare; hanno costruito spazi alternativi. Credo che ne rimangano un centinaio che saranno eliminate entro un mese. Sono orgoglioso di dire che il mio primo atto da ministro per la Protezione Civile è stato quello nella mia regione, nella mia terra, di avere reso omaggio ai nostri conterranei che hanno il diritto di riposare in eterno dignitosamente”, conclude.

Musumeci ha ritenuto prevalente ricordare come l’Italia debba avere un ruolo centrale nel Mediterraneo.

 Foto e Video: Maria Angela Cinardo e Filippo Sicali