CATANIA – Da un possibile flop e commissariamento al rilancio. È questo quello che si sta cercando di ottenere in Sicilia attraverso investimenti mirati, specialmente per i giovani.
Il primo passo è stato trovare un rapporto di cooperazione e non di concorrenza tra enti privati e pubblici: ad oggi l’amministrazione siciliana è tra le prime in quanto a investimenti per il piano Garanzia Giovani. In totale, infatti, sono stati stanziati 178 milioni di euro. È quello che evidenzia l’assessore regionale famiglia e politiche sociali Bruno Caruso: “Stiamo cercando di rilanciare il mercato del lavoro, specialmente per i giovani, attraverso una gestione oculata dei fondi europei e la riorganizzazione dell’amministrazione del lavoro”.
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Dello stesso avviso anche la deputata regionale del partito democratico Concetta Raia: “Il lavoro dell’assessore Caruso è quello giusto. Fino a oggi le istituzioni non sai mai state vicine ai problemi occupazionali dei giovani. Anche per questo i centri per l’impiego torneranno a svolgere una parte importante nel percorso di introduzione dei giovani nel mondo del lavoro”.
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L’assessorato ha proceduto dopo 12 anni dall’entrata in vigore della legge 276/2003 alla rimodulazione delle linee guida sull’accreditamento agenzie lavoro, enti privati, che, in rapporto cooperativo e non concorrenziale con le strutture pubbliche, siano protagonisti delle politiche attive e della mobilitazione dei fondi FSE della nuova programmazione.
Infine, importante l’iniziativa #investireinsiciliaconviene: non solo i giovani quindi, ma tutti devono essere incentivati a creare qualcosa nell’isola. A livello turistico, qualitativo e di brand, la Sicilia ha un grande potenziale.
E proprio con questa iniziativa sono partiti i contratti di ricollocazione pip