Incidente

Chi era Chiara Adorno, la figlia di tutti che Catania e Solarino piangono disperatamente

CATANIA – Un silenzio assordante, intervallato solo dalle sirene che scandivano i secondi. Come il ticchettio di un orologio che ci ricorda che sta per scadere il tempo. E che tra pochi minuti sarà troppo tardi. È in questa circostanza che si è spenta a soli 19 anni Chiara Adorno, la giovane studentessa investita ieri sera sulla Circonvallazione di Catania, nei pressi della Cittadella Universitaria, dove frequentava il corso di laurea in Scienze biologiche.

Chi era Chiara Adorno

Originaria di Bolzano ma fino a poco tempo fa residente a Solarino (Siracusa), si era diplomata da poco al Liceo Scientifico Corbino di Siracusa. Dopo la fine della scuola, si era trasferita a Catania per intraprendere il suo percorso universitario.

La giovane lascia i genitori, una sorella maggiore e il fidanzato, che si trovava con lei al momento della tragedia.

Il padre è un ex dipendente del Libero consorzio comunale di Siracusa, oggi in forze agli uffici dell’area marina protetta del Plemmirio, invece la madre è un’insegnante di scuola media. Nati a Solarino, i due coniugi avevano vissuto per diversi anni a Bolzano per motivi di lavoro. Proprio lì infatti era nata Chiara, che però da circa dieci anni era tornata in Sicilia insieme alla famiglia. È ricordata, oltre che per il suo impegno nello studio, per le sue passioni, come quelle per la danza e per gli animali.

Aperta un’inchiesta per scoprire la verità

Da ieri sera troppe domande si affollano nella testa di chi vorrebbe una risposta, ma non riesce a trovarla. Per questo motivo la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta per fare luce sulla natura dell’incidente.

Secondo la ricostruzione a cui si è giunti finora, pare che la giovane stesse attraversando la strada insieme al fidanzato, sulle strisce pedonali di viale Andrea Doria, quando a un certo punto il conducente di uno scooter l’ha investita. Poco dopo sarebbe sopraggiunta una Fiat Punto, il cui guidatore non si sarebbe accorto della giovane, rimasta a terra dopo il primo impatto. Potrebbe essere – secondo le prime ipotesi – che l’automobilista stesse percorrendo la Circonvallazione a velocità sostenuta e che questo gli avrebbe impedito di fermarsi in tempo. Nonostante l’arrivo dei soccorsi, per la ragazza – investita due volte nel giro di pochi minuti – non c’è stato niente da fare.

Il ragazzo che era con lei, il suo fidanzatooriginario di Solarino – è stato ricoverato in stato di shock. Le ferite riportate non si sono rivelate gravi quindi è stato dimesso ieri sera.

Il cordoglio del rettore

È intervenuto per mostrare vicinanza ai parenti della vittima anche il rettore dell’Università, Francesco Priolo: “Siamo ancora increduli e sconvolti per questa nuova giovane vita spezzata, ci stringiamo ai suoi familiari, manifestando loro le condoglianze dell’intero ateneo. Ci auguriamo che possa essere fatta presto piena luce sull’incidente che è costata la vita alla nostra studentessa, troncando così impietosamente i sogni, le speranze, le aspirazioni che Chiara aveva scelto di realizzare nella nostra Università, come suggello di una brillante carriera scolastica, e al tempo stesso speriamo che possano presto migliorare le condizioni dell’altro giovane rimasto coinvolto nell’incidente“.

Occorre una sinergia di tutte le istituzioni – aggiunge il rettore – affinché non si ripetano tragedie come la morte di Chiara o quella di Danilo Di Majo, nel 2017. Insieme dobbiamo riuscire a mettere in campo tutte le soluzioni e gli accorgimenti utili a ridurre la pericolosità degli attraversamenti sul tratto viario della Circonvallazione, dovuta soprattutto alla velocità con cui gli automobilisti quotidianamente lo percorrono, e soprattutto sensibilizzare i cittadini a rispettare il codice della strada“. Il rettore ha anche comunicato che oggi il Dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali osserverà un minuto di silenzio all’inizio di tutte le lezioni odierne.

Mandi tua figlia all’Università e te la restituiscono in una bara

Il sindaco di Solarino, Giuseppe Germano, ha espresso così il suo dolore per l’accaduto: “Un’altra tragica notizia per la perdita di una giovane sanpalisi. Non ci sono parole ma solo lacrime e dispiacere. Chiara era una bambina, conosco la sua famiglia, sono persone meravigliose. È impossibile da accettare: mandi tua figlia all’università e te la restituiscono in una bara. Non istituiremo per scelta il lutto cittadino, per evitare che la vicenda venga strumentalizzata“, conclude il primo cittadino.

Il dolore e l’indignazione per la morte di Chiara

Tra il dolore per la perdita di Chiara e l’indignazione per la natura della tragedia aumentano i commenti di disappunto su Facebook. A scrivere sono anche coetanei della vittima, che sottolineano la gravità dell’accaduto e il rischio che molti studenti della Cittadella Universitaria corrono ogni giorno.

Tutti noi universitari – racconta Mario Pitarisoprattutto quelli che studiamo alla Cittadella, percorriamo la Circonvallazione e ogni giorno ci esponiamo al traffico e alla scelleratezza di chi guida con noncuranza. Ieri sera non è morta soltanto una studentessa della facoltà di Scienze biologiche, che risponde al nome di Chiara Adorno“, scrive. “Ieri si è consumata una tragedia che nell’animo di noi studenti suscita un solo pensiero: poteva capitare a me e ciò non vieta che un domani potrà capitarmi“.

Valentina Balsamo si aggiunge all’ondata di proteste e indignazione: “Questa città non è a misura di giovani. È una città pericolosa in ogni senso. Una vergogna totale. Condoglianze a quei poveri genitori! Mi dispiace tantissimo! Non ci sono parole! E una rabbia devastante“.

Dello stesso parere anche Giusy Guglielmino: “A vedere quel corpo nell’asfalto fa tanta rabbia, una madre, una famiglia dovrà vivere sempre nel dolore per colpa di questi individui. Tanto due giorni di galera e sono fuori e sua madre soffrirà per tutta la vita“.

Si unisce ai messaggi di cordoglio rivolti alla famiglia della ragazza anche Matteo Salvini. Il vicepremier ha scritto: “Non si può morire così. Una preghiera per Chiara e un forte abbraccio alla sua famiglia. Con l’impegno a ridurre i troppi morti e incidenti sulle strade italiane con il nuovo Codice della Strada“.

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