CATANIA – Ci risiamo, “A Muntagna” si è risvegliata e stavolta con una potenza ancora più forte delle precedenti eruzioni quanto rara. A confermarcelo, in diretta telefonica, è il vulcanologo Boris Behncke dell’INGV di Catania che ringraziamo per il tempo dedicatoci mentre, contestualmente, registrava il nuovo fenomeno in evoluzione descrivendoci in maniera “live” la nuova eruzione.
Giusto pochi minuti, il tempo d porgli un paio di domande per poi lasciarlo alla sua “intensa” attività di monitoraggio.
“Un bel parossismo molto intenso con scivolamento di materiale caldo che ha creato un flusso piroclastico anche se piccolino ma spettacolare. Una valanga di gas incandescente – simile a quello che distrusse Pompei ma niente allarmismi, è solo un esempio – e uguale ai cinquantuno precedenti registrati a partire dal sedici febbraio di quest’anno ed è molto esplosivo“.
“È così, non c’è una vera spiegazione, dipende da come il magma si sposta verso la superficie…” e qui s’interrompe per qualche secondo la nostra conversazione perché nel frattempo sta filmando un altro flusso piroclastico chiedendoci di attendere e testuali parole: “Mi scusi un attimo che devo registrare questo nuovo flusso perché non è un evento di tutti i giorni assistere a un fenomeno così intenso e non so se l’ho mai ripreso uno così!”.
Con voce anche un tantino emozionata, continua dicendoci: “Si vede che c’è molta interazione tra lava e neve che genera questi fenomeni perché l’Etna s’inventa meccanismi tutti suoi”.
Attendiamo qualche altro minuto per formulare l’ultima domanda chiedendogli se è possibile prevedere altri fenomeni e la durata di questo nuovo evento. Perentoria la risposta: “No, impossibile prevederli, prima o poi succederà nuovamente ma chissà quando. Posso solo dire che così esplosivi non durano più di tanto, al massimo una o due ore perché più sono esplosivi e meno durano ma ricordiamo che qui ‘non è una bibbia’ e tutto è possibile“.
Salutiamo il nostro interlocutore ringraziandolo per averci fatto vivere in diretta l’ennesimo “show” del “nostro” Mungibeddu, sperando che il tutto si racchiuda in davvero poche ore e senza troppa cenere perché di quella, non si offenda il Vulcano, ne abbiamo davvero abbastanza.
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