Indipendenza e autonomia, come le donne possono “salvarsi” dalla violenza

Indipendenza e autonomia, come le donne possono “salvarsi” dalla violenza

CATANIA – Si è tenuto a Catania, al Palazzo della Cultura, un convegno dal titolo “Dimensione donna: non violenza, solo amore organizzato dall’Associazione degli Insigniti dellOrdine al Merito della Repubblica di Catania, in collaborazione con le strutture sociali che operano nei centri di accoglienza ad indirizzo segreto per le donne vittime di violenza. Durante l’incontro sono stati vari i temi trattati, tra cui le cause e gli effetti di tale fenomeno sociale. L’intera comunità è interessata da questo problema, in quanto, episodi del genere non si ripercuoto solamente sulla singola vittima ma anche sul benessere dell’intera società.

È necessario sfatare il mito che la violenza può essere espressa solo fisicamente, esiste un tipo di “aggressione” che non lascia segni evidenti ma è ugualmente invalidante, ed è la violenza psicologica. Tra le conseguenze che si sviluppano nelle vittime abbiamo un progressivo isolamento, l’incapacità di lavorare, la limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. I bambini che vivono queste realtà possono sviluppare disturbi emotivi e del comportamento.

I presenti all’evento

Presenti al convegno dott.ssa Rosaria Giuffrè viceprefetto di Catania, la prof.ssa Maria Teresa Moscato psicopedagogista, il prof. Giuseppe Adernò, il luogotenente carabinieri di Catania Manlio Iacona e i presidenti di varie strutture catanesi al servizio delle donne.

Perché la donna andrebbe festeggiata ogni giorno

Non solo l’8 marzo e il 23 febbraio, ma sempre. Sarebbe bene ricordarsi di festeggiare le donne ogni giorno. Mercoledì sarà la giornata della Festa dedicata alle donne ed è opportuno ricordare, che molte vivono delle realtà spaventose dalla quale è possibile aiutarle ad uscire. Il 23 febbraio, invece, è stata la Giornata internazionale delle donne.

Importanti le parole pronunciate durante l’incontro dal viceprefetto etneo Rosaria Giuffrè, che ha puntato i riflettori sul ruolo che l’indipendenza e l’autonomia hanno sulle donne. “Secondo me la prima cosa da fare è creare opportunità lavorativa che deve essere costruita fin dal momento in cui si esce dalla scuola. È fondamentale l’autonomia economica. Infatti, bisogna dare opportunità di lavoro ma non soltanto alle donne, anche agli uomini, perché in tutto questo c’è la povertà, non solamente educativa ma anche la povertà materiale e quella spirituale, che integrandosi generano violenza“.

Chi contattare in caso di violenza

I numeri a cui è possibile rivolgersi sono i seguenti:

  • 112: chiamare il numero di emergenza senza esitare, né rimandare:
    • in caso di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica;
    • se si è vittima di violenza psicologica;
    • se si sta fuggendo con i figli (eviti in questo modo una denuncia per sottrazione di minori);
    • se il maltrattante possiede armi.
  • Numero antiviolenza e anti stalking 1522 – Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. L’App 1522,  disponibile su IOS e Android, consente alle donne di chattare con le operatrici. E’ possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale del numero anti violenza e anti stalking 1522;
  • App YouPol realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, l’App è stata estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche;
  • Pronto Soccorso, soprattutto se si ha bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili. Gli operatori sociosanitari del Pronto Soccorso, oltre a fornire le cure necessarie, sapranno indirizzare la persona vittima di violenza verso un percorso di uscita dalla violenza;
  • Centri antiviolenza sul sito del Dipartimento delle Pari opportunità;
  • Farmacie, per avere informazioni se non è possibile contattare subito i Centri antiviolenza o i Pronto soccorso;
  • Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 se si è subita violenza sessuale. Personale esperto risponde dal lunedì al venerdì, dalle ore 13.00 alle ore 18.00 sui possibili rischi di contrarre infezioni a trasmissione sessuale a seguito della violenza. Si può accedere anche al sito www.uniticontrolaids.it;
  • Poliambulatorio dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), dall’8 marzo 2021 è attivo il Servizio Salute e Tutela della Donna, dedicato alla presa in carico delle donne più fragili o comunque bisognose di assistenza sanitaria e psicologica.