Arte e riflessione sul presente: Ruffo sbarca a Catania con la storia del resto del mondo

Arte e riflessione sul presente: Ruffo sbarca a Catania con la storia del resto del mondo

CATANIA – Arte capace di incantare e far riflettere: è quella di Pietro Ruffo, uno dei più grandi artisti contemporanei. Le sue creazioni saranno visibili da domani al prossimo 10 luglio al Palazzo Valle di Catania nella mostra “Breve storia del resto del mondo”.

Promotrice dell’evento è la fondazione Puglisi Cosentino, in collaborazione con la fondazione Terzo Pilastro: “Da qualche hanno – spiega Marco Pandozi, rappresentante della Terzo Pilastro – collaboriamo con la fondazione Puglisi Cosentino perché compie un’operazione di carattere sociale e culturale. L’obiettivo delle nostre rassegne è risvegliare le coscienze attraverso l’arte. E Ruffo, in questo senso, è davvero un maestro. Ci ha dato modo di riflettere sul concetto di libertà e ci ha messo di fronte ad alcuni disastri umani che hanno cancellato la dignità umana”.

Molto soddisfatta Allegra Puglisi Cosentino, presidente dell’omonima fondazione, che con il sorriso sulle labbra dichiara: “Pietro è una grandissima persona. Attraverso le sue opere credo si possa lanciare un messaggio di speranza per i giovani: lui non ha neanche 40 anni, ma è già molto affermato. Cosa più importante, però, è una parte della mostra dedicata alle madri della Sicilia e al tema dell’immigrazione. Credo che ognuno di noi dovrebbe pensare su cosa sia la libertà per noi stessi”.

Ed è lo stesso artista a spiegare la sua arte: “Per me questa mostra è molto importante, perché sono giunto nel momento in cui da semplice artista devo fare un salto di qualità. E in questo percorso ringrazio le due associazioni che mi hanno permesso di poter ammirare alcune delle mie più importanti realizzazioni. Sicuramente l’aereo è la creazione che spicca maggiormente: lo Squad era un aereo che ha fatto vincere la guerra, ma averlo fatto in carta dimostra la fragilità per smitizzare la guerra”.

“L’artista – continua Ruffo – è lo specchio della società: ho voluto mettere a fuoco le condizioni delle madri. Tutte quelle donne che attraverso il mare di Sicilia cercano di raggiungere le coste italiane. Ma non manca l’attenzione a oltre 200 anni di storia, in cui si vede la condizione della libertà nel periodo del colonialismo e del nazionalismo nel mondo arabo”.