Vertenza Gela, in grave crisi settore trasporti: appello a Renzi

Vertenza Gela, in grave crisi settore trasporti: appello a Renzi

GELA – C’è in ballo il posto di lavoro di duemila operai, sindacati che si mettono in mezzo e cortei cittadini a non finire.

In queste settimane Gela è stata, e continua ad essere, invasa dal caos e da una forte tensione sociale a causa dello sciopero dei lavoratori Eni. La raffineria è stata non solo chiusa ma anche non convertita in quella che è chiamata green refinery  (produzione di biocarburanti utilizzando materiali vegetali e riducendo quindi l’emissione di CO2), progetto incluso negli accordi stabiliti nel novembre 2014 tra Eni, Regione Sicilia e il Ministero dello sviluppo economico che prevedono l’investimento di 2,2 miliardi di euro.

Dopo aver bloccato le vie d’accesso alla città per sette giorni, sono iniziati i cortei cittadini e l’invio di centomila cartoline da parte di Cgil, Uil e Cisl al premier Matteo Renzi con lo scopo di attirare la sua attenzione.

In merito a questo abbiamo ricevuto una lettera da Giuseppe Bulla, vicepresidente dell’azienda trasporti Transfrigourote Italia Assortir, una delle diverse associazioni d’imprese di trasporto coinvolte e fortemente danneggiate dallo sciopero cittadino, rivolta al presidente del consiglio. Ecco il testo integrale:

“Esimio Sig. Presidente,

nella qualità di vice presidente nazionale di questa Organizzazione, non posso far passare in silenzio il messaggio di una città che si ribella per le condizioni in cui versa. Il settore dell’autotrasporto a Gela riveste un ruolo importantissimo, sia operativo che economico. Al Trasporto si aggregano migliaia di persone oltre ad una moltitudine facente parte dell’indotto. La crisi profonda che ha colpito Gela è dovuta ad un insieme di cose che, fatalmente, stanno incidendo pericolosamente sul lavoro.

Il crollo del mercato agricolo, seguito dalla concorrenza di prodotti provenienti dal Marocco e dalla Tunisia, e di quello dell’industria, hanno messo in ginocchio una città che, cresciuta disordinatamente, è stata prosperosa fino a qualche anno fa grazie anche al petrolchimico per una buona parte.

Oggi, imprese e lavoratori non sanno a quale Santo votarsi; solo l’intervento dello Stato, con azioni mirate, può risollevare le sorti di Gela.
Nel ringraziarla per la cortese attenzione le porgo, a nome di tutti/e, cordiali saluti”.