Tremestieri Etneo, insomma l’acqua è potabile o no?

Tremestieri Etneo, insomma l’acqua è potabile o no?

TREMESTIERI ETNEO – A Tremestieri Etneo, finalmente l’acqua pare sia ritornata ad essere potabile, ma il commissario straordinario non toglie il divieto di uso potabile. Al pozzo Saicop , la vena idrica che fornisce buona parte del territorio comunale della cittadina etnea, le ultime analisi effettuate dall’ Asp di Catania dimostrano che i parametri indicatori di presenza di metalli pesanti, tipo ferro, sono tornati alla normalità.

Della questione abbiamo voluto parlare con Giuseppe Rizzo, presidente dell’Acoset, l’azienda che si occupa del servizio idrico di un’ampia parte della fascia urbana dell’Etna, composta da più di 11 Comuni.

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Presidente, dal mese di giugno dello scorso anno Tremestieri Etneo vive una paradossale situazione: l’acqua che esce dai rubinetti di casa non è potabile; sono trascorsi più di sei mesi e il commissario del Comune, continua a pubblicare sui propri pannelli luminosi rivolti ai cittadini: Divieto temporaneo dell’uso potabile dell’acqua distribuita da Acoset…

In verità, proprio nello scorso mese di giugno, dopo aver eseguito dei lavori di scavo (siamo arrivati a più di 270 metri di profondità), nel pozzo Saicop che si trova nel comune di Pedara e mediante il quale copriamo le esigenze idriche dell’intera parte nord del territorio di Tremestieri Etneo, abbiamo riscontrato tale anomalia, ovvero la presenza di ferro nelle acque e ci siamo preoccupati di miscelare il prezioso liquido con quello proveniente dal pozzo Sacro Cuore, sito sempre nel comune di Pedara e quindi poter mitigare il grado di presenze ferrose registrate prima.

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Ma sono passati più di sei mesi e il Comune di Tremestieri continua a vietare l’uso dell’acqua, con pesanti spese per i cittadini interessati, i quali sono costretti a comprare acqua imbottigliata e utilizzarla anche per cucinare.

Comprendo i disagi, ma debbo dire che il commissario comunale avrebbe dovuto già da un pezzo togliere quel divieto, in quanto il 18 settembre scorso, l’Azienda Sanitaria provinciale, ufficio Igiene pubblica, con sede a Mascalucia, aveva già informato il suddetto commissario straordinario del Comune, che da analisi effettuate da laboratori accreditati sui campioni di acqua, fornita dall’Acoset, nei punti di prelievo della rete idrica del Comune di Tremestieri Etneo, i valori del parametro “ferro” erano migliorati. Infatti, su 5 dei sei campioni di acqua esaminati, i valori del ferro risultavano rientrati nei parametri di riferimento della normativa vigente.

Ma allora cosa è successo, perché il commissario straordinario non annulla quel divieto?

Io posso dire che l’acqua fornita dall’Acoset, oggi, rientra pienamente nei parametri di normalità per essere definita potabile e sicuramente più sicura di tanta altra acqua imbottigliata. Comunque per maggiore chiarezza, ieri l’altro, in qualità di responsabile dell’Acoset, ho inviato una missiva, con annesse le ultime risultanze analitiche su campioni prelevati sul territorio comunale, al commissario del Comune di Tremestieri, evidenziando ancora una volta che il parametro “ferro” nelle acque, costituisce un parametro indicatore.

Giuseppe Firrincieli