“Se leghi il cane al palo puoi entrare”: cinema nel Catanese nega l’ingresso a non vedente con cane guida

“Se leghi il cane al palo puoi entrare”: cinema nel Catanese nega l’ingresso a non vedente con cane guida

CATANIA – “Ma non hai le tue amiche? Possono accompagnarti loro!”, questa una delle tante frasi che Chiara si è sentita ripetere svariate svolte durante una serata come tante, quando aveva deciso di trascorrere alcune ore al cinema.

Chiara, però, è una 21enne affetta, fin dalla nascita, da cecità assoluta che solo “recentemente”, da poco più di un anno per l’esattezza, ha potuto conquistare un po’ della sua tanta ambita autonomia grazie a un valido aiuto: Fuerte, il suo cane guida.

La vicenda che stiamo per raccontarvi, che ha “sdegnato”, non solo Sara ma anche i tanti presenti, ha avuto luogo in un noto cinema del Catanese.

“Volevo vedere un film con le mie amiche e quindi siamo andate in questo cinema. All’ingresso ho chiesto se potessi entrare col cane guida e la risposta è stata immediatamente un categorico ‘No’, racconta la 21enne.

Fuerte è un cane guida, ovvero un “amico” a quattro zampe di assistenza, che si sostituisce del tutto alla vista del non vedente che accompagna. “Con un cane guida puoi essere davvero libero, non devi chiedere niente a nessuno e puoi andare dove vuoi, tutte le volte che ti va di farlo”, spiega Chiara.

“Credo che già sia vergognoso dover chiedere il permesso per entrare in un esercizio pubblico – sottolinea la ragazza – ma è ancor peggio quando questo permesso ti viene negato totalmente”.

C’è da dire che più di “permesso”, per Chiara e il suo amico scodinzolante, entrare al cinema – così come in altri luoghi pubblici – è assolutamente un diritto. Legalmente, infatti, chiunque affetto da cecità e con un cane guida, “può entrare in qualunque esercizio aperto al pubblico” (L. n. 34/1974).

Il proprietario avrebbe inoltre aggiunto che “in questo cinema noi amiamo gli animali”, ma l’amore per gli amici a quattro zampe non è servito a far in modo che Fuerte accompagnasse la sua padroncina.

“Mi ha persino detto che se proprio ci tenevo, potevo legare il cane fuori dal cinema con indosso una museruola e controllare una volta ogni tanto che andasse tutto bene”, continua la giovane. 

Avvilita e delusa, Chiara è tornata a casa. Qualche giorno dopo si è rivolta a un nuovo cinema (anche questo molto frequentato dai catanesi). Giunta sul posto, ecco arrivare l’ennesimo rifiuto: secondo il proprietario dell’esercizio, Fuerte avrebbe potuto causare un pericolo per le persone che lo circondavano.

“Un’altra battaglia persa. Ho chiesto a un terzo cinema ed ero terrorizzata. Avevo già rovinato due serate alle mie amiche, non volevo succedesse ancora – ha proseguito la 21enne – ma fortunatamente è andata bene. Mi hanno detto che sono la benvenuta e mi hanno fatto i complimenti perché Fuerte è stato educatissimo”.

A Catania c’è una comunità di circa 5mila non vedenti, ma della loro esistenza sono in pochi a curarsene.

Inoltre è doveroso ricordare che la normativa italiana prevede che i gestori dei mezzi di trasporti e i titolari di esercizi che “impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l’accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida” siano soggetti a multe dai 500 ai 2,500 euro.

“Ho voluto raccontare quello che mi è successo perché un giorno potrebbe accadere a qualcun altro. Se non iniziamo a capire certe dinamiche della vita di chi ha una disabilità, molta gente si sentirà sempre a disagio”.