Sant’Agata, la pulizia di via Crociferi è un flop e i catanesi si infuriano: “È uno scempio, che vergogna!”

Sant’Agata, la pulizia di via Crociferi è un flop e i catanesi si infuriano: “È uno scempio, che vergogna!”

CATANIA – Chissà se oggi a Luigi ZampaMauro Bolognini Franco Zeffirelli verrebbe mai in mente di ambientare le loro pellicole di successo in via Crociferi. Probabilmente, gli interpreti del neorealismo italiano ci penserebbero almeno due volte e preferirebbero spostarsi in altre zone del capoluogo etneo, o ancor più verosimilmente, in altre città della Sicilia come PalermoAgrigento o Taormina.

Due settimane fa il Comune di Catania aveva annunciato un’operazione di pulizia nella celebre arteria catanese e in altre aree del centro storico, considerato Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, con l’intento di sottrarre graffiti e scritte inopportune agli occhi di cittadini e turisti in occasione delle celebrazioni in onore di Sant’Agata. Tuttavia, il piano straordinario realizzato dalla Multiservizi non sembra essere piaciuto a tutti.

In parecchi, sui social network, hanno denunciato i risultati poco soddisfacenti ottenuti al termine dei lavori. A lasciare particolarmente perplessi, in particolare, è il lavoro eseguito ai piedi della Piccola Badia dell’ex monastero di San Benedetto dove le scritte sono state coperte con una pesante pennellata di pittura o altro materiale che non sembra aver tenuto in considerazione le sfumature cromatiche originali dell’edificio.

Ma è uno scempio! Non so se preferire la Badia Piccola con o senza le scritte. E dire che si tratta un’opera straordinaria per equilibrio, simmetria, concezione del fraseggio architettonico, ed è tradizionalmente attribuita a Vaccarini. Sconcertante…“, scrive Dario su Facebook. “Sembra che lo abbiano ridipinto in qualche modo, spero davvero non sia cemento“, aggiunge Rosy, mentre Maria ammette a malincuore che “non ci meritiamo un tale patrimonio. Incompetenza e sciatteria associate alla totale assenza di amore per un bene architettonico bisognoso di salvaguardia e di cura. Uno scempio. Una vergogna“.

Scorrendo le bacheche social dei catanesi si scoprono ancora reazioni sconcertate. Per Vincenzoi rattoppi sono peggio dei graffiti“, secondo Lorenzoera difficile fare di peggio“, Marina scrive che lo spettacolo “è imbarazzante. Non ci posso credere, spero che corrano ai ripari per coprire quei colori orrendi che hanno usato per coprire le scritte“. Inoltre, se si percorre interamente via Crociferi, i tecnici sembrano essersi dimenticati di altre scritte sulle pareti che compaiono ancora ai lati della storica Scalinata Alessi e sulla segnaletica turistica.

Dal nostro sopralluogo effettuato nelle ultime ore la situazione non cambia neppure nelle vie limitrofe. Le pareti di via Antonino Di Sangiuliano, laddove si rinnova annualmente la tradizionale “acchianata” di Sant’Agata, sono totalmente ricoperte da graffiti, simboli e disegni che hanno poco a che fare con lo stile ricercato del tardo barocco catanese. Non sono più fortunati i marciapiedi dell’iconica salita. Proprio all’incrocio con via Crociferi, i sampietrini che dovrebbero comporre il disegno del tratto pedonale sono in buona parte staccati o assenti e le buche scoperte trasformano via Antonino Di Sangiuliano in un pericoloso percorso a ostacoli.

I tecnici della Multiservizi al lavoro nei giorni scorsi sotto la Piccola Badia

Non bisogna nemmeno spaziare troppo con la mente per immaginare cosa potrebbe accadere, per assenza di manutenzione, nei giorni delle imminenti festività agatine, in particolar modo proprio durante la calca mattutina del 6 febbraio o in occasione di un improvviso acquazzone. Il tour dell’orrore si sposta in via Teatro Greco, con le sue mura decrepite, crepuscolari e totalmente abbandonate a sé stesse, per proseguire in piazza San Francesco D’Assisi dove, una volta oltrepassato l’arco benedettino, il fercolo di Sant’Agata inizierà gli ultimi 300 metri che riporteranno la Patrona di Catania in Cattedrale.

Sotto lo sguardo indulgente del beato Cardinale Dusmet emergono le altre debolezze della piazza. Sono totalmente andati a vuoto i tentativi di pedonalizzazione dello spazio, ghigliottinato dallo scarso senso civico del catanese che preferisce dare una mancia al parcheggiatore abusivo anziché evitare il transito delle quattro ruote in pieno centro storico. Non esiste neppure la minima traccia dell’acqua che dovrebbe sgorgare dalla fontana realizzata alle spalle del monumento dedicato all’arcivescovo siciliano.

Gravemente danneggiata è anche l’epigrafe del panettello, per non parlare degli altri angoli raschiati tutt’intorno. Eppure soltanto poche centinaia di metri separano Palazzo degli Elefanti, sede dell’amministrazione etnea, da questi luoghi bisognosi di intervento. Le firme dei vandali non si fermano soltanto al tracciato che verrà percorso dal carro agatino dal 4 al 6 febbraio, ma si estendono anche nella parte bassa di via Sangiuliano e nelle traverse delle vie Vittorio Emanuele e Crociferi. Sant’Agata, accolta dal calore dei suoi fedeli, probabilmente non volgerà lo sguardo verso quelle parti di città lerce, ma chi ha deciso di trascorrere la vacanza in città non dimenticherà facilmente i segni dello sfascio.