Regionalizzazione autolinee Ferrovia Circumetnea, Lo Schiavo: “Adesso vogliamo sapere la verità”

Regionalizzazione autolinee Ferrovia Circumetnea, Lo Schiavo: “Adesso vogliamo sapere la verità”

CATANIA – Non smette di far discutere il caso relativo all’acquisizione del comparto autolinee della Ferrovia Circumetnea da parte della Regione Siciliana.

A far sentire la sua voce è il segretario regionale Fast Confsal Sicilia, Giovanni Lo Schiavo, che già lo scorso mese aveva dapprima espresso il suo parere del tutto sfavorevole a un eventuale “smembramento” della società e poi aveva risposto alle parole dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, riguardanti la non priorità del passaggio all’ente delle autolinee.

Falcone negli ultimi giorni ha confermato ciò, ma questo non convince il sindacato, che vuole una risposta definitiva e continua a non tollerare questo eventuale passaggio di consegna dei pullman che ogni giorno collegano Catania e Randazzo. Il segretario regionale desidera quindi che venga fatta un'”operazione verità“.

“Quando sono venuto a conoscenza della nota inviata da Falcone al ministro dei Trasporti e al vicepresidente Cancellieri – afferma Lo Schiavo – nella quale avoca a sé la concessione delle autolinee, la prima cosa che ho pensato è che non si può applicare una politica di spezzatino alla Ferrovia Circumetnea. I 114 chilometri Catania-Riposto di treno in superficie, la metropolitana e i pullman sono e devono rimanere un tutt’uno. Ma lui fuorviò dicendo le solite cose. Ho contattato il Movimento 5 Stelle, che ha portato avanti un’interrogazione. Falcone ha sempre risposto in modo vago e adesso deve dire la verità. Se non avessi detto niente la cosa sarebbe stata fatta sotto traccia. Un eventuale passaggio dei pullman in gestione alla Regione, con le concessioni abbastanza remunerative e con 77 operatori in servizio, arrecherebbe all’azienda un danno enorme. E se un domani il Comune di Catania acquisisse la metropolitana l’azienda non avrebbe più motivo di esistere. L’assessore deve dire ufficialmente perché ha fatto quella lettera e se adesso è cambiato il suo intendimento. Da aggiungere inoltre che in ballo ci sono anche i soldi per il percorso chilometrico e mi chiedo secondo quale logica il Ministero glieli debba dare”. 

Immagine di repertorio