CATANIA – Una notte insonne, la prima dietro le sbarre del carcere di piazza Lanza. Veronica Panarello, la mamma di Loris, da più di ventiquattro ore sembra un disco rotto e ripete, con una freddezza granitica, sempre la stessa frase “Non sono stata io, vi state sbagliando, ridatemi il mio Loris. Adesso vogli stare sola”.
È arrivata ieri pomeriggio a Catania, dopo che i magistrati hanno firmato il provvedimento di fermo alla fine dell’interrogatorio di garanzia e appena entrata in carcere, una pioggia di insulti le è caduta addosso. Dalle celle, infatti, le altre detenute dell’ala femminile della casa circondariale, le hanno urlato una frase orribile “Assassina, la pagherai!”.
Lei è lì e sembra “alienata”. Si proprio “alienata” come la apostrofò sua madre, nonna di Loris, durante un’intercettazione con l’altra figlia. Le due commentavano il fatto che Veronica, nei primi giorni di indagine, giurò agli inquirenti di non conoscere la zona del Vecchio Mulino. E durante questa conversazione telefonica, la sorella la smentì clamorosamente.
Sono tanti i gravi indizi di colpevolezza. E ora, tra oggi e domani, si attende solo la decisione del Gip sulla richiesta di convalida del fermo di polizia giudiziaria firmata dal procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia.
“Era il mio bambino, state sbagliando”, quel nastro incantato continua a scorrere ma intanto, adesso, per tutti Veronica è l’assassina.
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