Pensionati Cisl, misure di assistenza poco reclamizzate o non tutte impiegate

Pensionati Cisl, misure di assistenza poco reclamizzate o non tutte impiegate

CATANIA – PAC ancora all’85 per cento, Sostegno d’inclusione poco pubblicizzato, sportelli Inps a rischio per la “spending review”. I pensionati della Cisl di Catania sono preoccupati per l’andamento delle misure di assistenza e per il futuro accesso ai servizi dell’istituto di previdenza.

Allarme che hanno lanciato nel corso del consiglio generale della Fnp etnea, svoltosi alla presenza del segretario nazionale Loreno Coli, di Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Sicilia, Alfio Giulio, segretario generale Fnp Cisl Sicilia, e del neo segretario generale della Cisl catanese Maurizio Attanasio.

Un allarme, a livello territoriale, in parte mitigato dalle conquiste a livello nazionale che, come hanno evidenziato sia Coli, sia Milazzo, sia Giulio, la mobilitazione dei pensionati ha prodotto nel 2016, come l’accordo col governo sulle pensioni e la proposta legge di iniziativa popolare che ha portato all’abolizione dell’Imu sulla prima casa, lo stop alla manovra sulle pensioni di reversibilità e la rimodulazione dell’addizionale regionale e comunale.

Purtroppo – afferma Marco Lombardo, segretario generale della Fnp di Catania – a livello locale siamo fortemente preoccupati perché ancora l’impiego delle somme per il Piano di azione e coesione per i servizi agli anziani non è completo, siamo infatti all’85 per cento; per la prima infanzia siamo addirittura al 75 per cento. Ecco perché sollecitiamo le amministrazioni comunali, i Comuni capofila dei nove distretti sociosanitari del territorio etneo, perché non si perdano somme aggiuntive importanti per i servizi sociali alle comunità”.

Poco conosciuto, invece, appare il progetto del SIA, il sostegno di inclusione attiva, la misura contro la povertà avviata il 2 settembre. “C’è poca pubblicità da parte delle amministrazioni comunali – lamenta Lombardo – e ciò si riversa sulle poche adesioni che si sono a oggi avute. Ci preoccupa anche che il 20-30 per cento delle somme non venga destinato a chi ha bisogno ma per organizzare gli uffici dei Comuni. Ricordiamo che nel triennio ci sono somme per circa 25 milioni”.

Per Attanasio, c’è anche un’emergenza povertà che avanza. “La Caritas evidenzia come il fenomeno della povertà sia in espansione – dice – e occorre passare subito alla co-progettazione con gli attori sociali del territorio, per le adesioni già avanzate così da far partire i progetti personalizzati”.

Altro nodo che suscita timori è il possibile ridimensionamento del numero degli sportelli Inps: potrà succedere ad esempio che, tra Giarre ed Acireale, ci sia un solo punto Inps. “Noi siamo fortemente critici con la gestione arrogante di Boeri – ribadisce Lombardo – e anche questa ipotesi di ristrutturazione delle agenzie territoriali dell’istituto di previdenza ci preoccupa, perché metterebbe in grande difficoltà soprattutto gli anziani. Ci stiamo preparando alla mobilitazione, speriamo unitaria, tanto a livello locale quanto regionale, per confrontarci sui tempi e i modi e per scongiurare il pericolo”.

L’incontro dei pensionati Cisl di Catania ha permesso anche di parlare della riforma costituzionale, che andrà in referendum domenica 4 dicembre, i cui contenuti sono stati illustrati dal professore Roberto Di Maria, ordinario di Diritto costituzionale all’Università Kore di Enna.