Inquinamento alle stelle, continua strage di tartarughe. Paradiso: “Siamo soli”

Inquinamento alle stelle, continua strage di tartarughe. Paradiso: “Siamo soli”

CATANIA – Più di 30 tartarughe morte in 2 mesi, l’ultima ritrovata appena due giorni fa in stato avanzato di decomposizione. Continua la strage delle Caretta Caretta, specie protetta e in via di estinzione diffusa nel Mediterraneo e famosa per nidificare sulle spiagge del litorale catanese. Moltissime però, ormai, sul litorale catanese ci vanno solo per finire i propri giorni.

Il bilancio è tragico ed è indice di un’anomalia davanti a cui non si possono più chiudere gli occhi. Il livello di inquinamento è sempre più alto e lo dimostrano le grosse chiazze schiumose di sporcizia che invadono i nostri mari.

“4 esemplari sono già stati portati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Palermo – dichiara Cataldo Paradiso, presidente di Enpa Catania, ente da cui è partita la denuncia –. Le analisi hanno rivelato che queste tartarughe sono morte per ingestione di rifiuti, ma di tutte le altre ancora non abbiamo certezza. Una è stata trovata con un sacchetto in testa, un’altra con un amo infilzato in gola. È una situazione insostenibile, stiamo preparando già delle richieste per gli enti competenti, che abbiamo già da tempo messo al corrente della situazione. Sicuramente chiederemo più controlli”.

Le spiagge della Playa, dalla numero 1 fino a Vaccarizzo, si sono trasformate in un vero cimitero. Una è stata trovata anche ad Aci Castello. Sembra che il caso registrato a Catania sia davvero singolare. In nessun’altra parte d’Italia ci si trova davanti a una moria di tartarughe in numero così consistente

“Capita che questi esemplari si ammalino e muoiano – continua il presidente -, sia per cause naturali sia per mano dell’uomo, ma mai così tante. Probabilmente ce ne saranno anche altre che ancora non abbiamo trovato, per non parlare dei pesci che non arrivano in spiaggia. Di fronte a una situazione così grave siamo lasciati soli, se dovesse arrivare qualche tartaruga ancora in vita dobbiamo essere noi a pensare a tutto: soccorso, trasporto fino a Palermo, tutto”.

Paradiso vuole concludere con un appello a tutti i bagnanti: “Quando trovate queste tartarughe in difficoltà, portatele a riva e chiamateci subito. A voi non sarà fatto niente. Alcuni hanno paura di passare dei guai, ma anzi è un grande aiuto per noi e a loro non succede assolutamente nulla”. 

A rischiare naturalmente non sono solo le tartarughe. Con tassi di inquinamento del genere non si risparmiano neanche epidemie gastrointestinali e irritazioni cutanee, allarme già lanciato lo scorso anno. 

“Abbiamo chiesto al Comune di Catania i dati che accertano lo stato delle acque – afferma Renato Di Pietro, di Legambiente Catania -, avremo risposte entro la settimana. Intanto non possiamo che constatare come la situazione non cambia, al massimo peggiora”.