Folklore, degrado e progetto di rinascita: benvenuti a San Cristoforo

Folklore, degrado e progetto di rinascita: benvenuti a San Cristoforo

CATANIA – L’affascinante storia di San Cristoforo non serve a dimenticare quello che è la realtà. Folkloristico per le usanze e per alcuni stili di vita, tristemente abbandonato a sé stesso per certi aspetti.

Via Plebiscito è uno dei luoghi simbolo con i suoi venditori di carne di cavallo, presi d’assalto la sera e che danno un “tocco di colore” con i loro tavolini fuori e le griglie in vista per attirare la gola dei passanti.

Purtroppo, però, per altri punti di vista il quartiere rimane molto degradato e simbolo della malavita. Le discariche a cielo aperto, ville lasciate in pieno stato di abbandono, difficoltà a garantire l’istruzione. Insomma, il lavoro da fare in questa parte della città è arduo e da anni la prima municipalità si è attivata per il recupero di alcune aree.

Per conoscere meglio le iniziative e i progetti della circoscrizione è stato esaustivo l’incontro con il presidente Salvatore Romano: “Il nostro obiettivo principale è l’integrazione, specialmente quella dei ragazzi. La formazione di chi è più piccolo è molto importante in prospettiva futura”.

Tra le principali “tappe” c’è il recupero del l’ex cinema Midulla: “È rimasto inutilizzato e abbandonato da anni – spiega Romano -. Insieme ad alcune associazioni abbiamo pensato di fare un bando per metterlo a disposizione del quartiere, con un occhio di riguardo per le persone della terza età, trasformandolo in sede dei servizi sociali”.

Importante, però, anche la riqualificazione del mercato di via Belfiore, una volta rigoglioso e oggi operativo solo in parte. La metà che si affaccia su via Iuvara, infatti, è abbandonata e l’obiettivo è di recuperarla: al momento viene utilizzata come discarica. 

Ma ci sono tanti altri spazi che non vengono utilizzati a vengono abbandonati a sé stessi. E per questi, un’idea è quella di creare degli spazi per i mercatini, così da dare qualche possibilità occupazionale e, allo stesso tempo, consentire al comune di portare nuova linfa alle proprie casse. Infatti,  l’affitto degli spazi per le bancarelle consentirebbe l’approvvigionamento di risorse economiche.

Ma, il vero punto nevralgico della prima municipalità è il recupero sociale e culturale. Creare degli spazi di aggregazione per i bambini del quartiere e riuscire a rafforzare la loro presenza scolastica è quello su cui si spinge maggiormente.

“Abbiamo fatto diverse iniziative con le scuole in via Zurria perché teniamo molto alla formazione dei bambini”, conclude Romano. A dimostrazione che si può fare sempre qualcosa in più.